Sui mercati è già conto alla rovescia in attesa del responso di Moody’s sul rating dell’Italia, in agenda venerdì sera. Difficile immaginare un nuovo aumento di rating dopo la sorpresa arrivata il mese scorso da S&P, ma le premesse positive non mancano con il Belpaese che si presenta all’appuntamento con conti pubblici in deciso miglioramento e i mercati che stanno dando credito all’operato del governo con spread Btp-Bund portatosi sotto i 100 punti base, sui minimi dal 2021.
“Va detto che c’è un gap di due notch tra S&P e Moody’s, quindi spazio per un rialzo dell’outlook sicuramente, del rating più difficile da subito visto che l’outlook attualmente è stabile”, ha spiegato Paolo Pizzoli, senior economist di Ing, intervenuto durante la presentazione presso la sede milanese della banca olandese della versione italiana di “ING THINK”, la piattaforma editoriale dedicata all’analisi macroeconomica e finanziaria.
Spread sotto 90? Sì, ma a una condizione
Pizzoli si è soffermato anche sul restringimento in atto dello spread Btp-Bund. “L’atteggiamento prudente dell’Italia in questi anni sul fronte della finanza pubblica, il ritorno ad avere un avanzo primario e la stabilità politica in un contesto europeo dove è diventato bene scarso sono tutti elementi che hanno favorito la compressione dello spread”, ha spiegato l’esperto che vede una possibile ulteriore sponda dall’eventuale prosecuzione della Bce nel percorso di accomodamento monetario.
“Ulteriori restrizioni spread significative sotto 90 punti base – ha aggiunto Pizzoli – richiederebbe qualcosa di più, da ricercare in una sorpresa in termini di crescita economica, accompagnata da un avanzo primario nell’ardine del 2,5% del pil per garantire un calo del debito pubblico”.
La carta Pnrr
Un’assist importante alla crescita futura può arrivare dal Pnrr che, spiega Pizzoli, non va visto solo come stimolo di breve della crescita. “Parte qualificante del Pnrr sono i soldi concessi a fronte di percorso parallelo di riforme. Se le riforme entrano nel dna del paese, della pubblica amministrazione soprattutto, i risultati si vedranno. Già stiamo vedendo progressi in termini di digitalizzazione, riforme giustizia, passi in avanti ci sono stati ma per un reale scatto in avanti servono riforme strutturali abbinare a una spesa il più efficiente possibile dei fondi del Pnrr”.
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