Un tonfo di 10 punti percentuali sulla Borsa di Milano. La giornata per Stmicroelectronics non è iniziata con il piede giusto. In avvio di seduta a Piazza Affari, non riusciva nemmeno a fare prezzo, è entrata in contrattazione con un ribasso del 10% ma ha subito allargato le perdite a -13% a 23,54 euro per azione, dopo aver toccato un minimo a 23,315 euro, per poi stabilizzarsi in area 24 euro con un ribasso del 10%. Il gruppo italo-francese dei chip ha evidenziato una contrazione dei ricavi e della marginalità nel secondo trimestre, con un risultato peggiore delle aspettative del mercato. Le rassicurazioni dell’amministratore delegato, Jean-Marc Chery, che vede una tendenza positiva per il gruppo e un percorso di crescita nonostante un contesto difficile, sembra non convincere appieno il mercato. Numeri e previsioni che potrebbero ora alimentare nuovamente le critiche alla gestione da parte del governo italiano, che insieme allo Stato francese detiene oltre un quarto del capitale di Stm.
Cosa dicono i conti
Nel secondo trimestre dell’anno, cioè nel periodo aprile-giugno, Stm ha riportato una perdita netta di 97 milioni di dollari a fronte di un utile netto di 353 milioni nel corrispondente periodo del 2024, e una perdita operativa di 133 milioni di dollari. Quest’ultimo dato include 190 milioni di dollari di oneri di svalutazione, costi di ristrutturazione e “altri costi di dismissione correlati”, precisa il gruppo italo-francese in una nota. Ma anche la crisi dell’automotive contribuisce a questo calo. Stm, infatti, ricava gran parte del suo fatturato dal settore auto, che sta affrontando crescenti pressioni a causa dei dazi, dalla concorrenza cinese e dalla transizione green. Tornando ai risultati di Stmicroelectronics, i ricavi sono scesi del 14,4% anno su anno (+9,9% su base trimestrale) a 2,77 miliardi di dollari, contro i 2,71 miliardi stimati dalla società come valore intermedio a fine primo trimestre e contro i 2,74 miliardi attesi dal consensus.
Ma a deludere ancora di più è stata la guidance per il terzo trimestre e il fatto che, come già nel primo trimestre e a fine 2024, il gruppo dei semiconduttori non ha fornito indicazioni per l’intero anno. Questo riflette l’incertezza del contesto. Per il trimestre in corso, Stm prevede un fatturato di circa 3,17 miliardi di euro, in calo del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma in crescita del 14,6% rispetto al trimestre precedente. “Mentre prevediamo che i ricavi del terzo trimestre mostrino una crescita sequenziale solida, consentendo di registrare dei miglioramenti anno su anno, continuiamo a operare in un contesto macroeconomico incerto”, ha detto l’amministratore delegato, che pure ha fatto notare che nel primo semestre i ricavi netti sono calati del 21,1%, con un rallentamento in tutti i segmenti.
Chery rimane fiducioso e vede percorso di crescita
Nel secondo trimestre Stmicroelectronics ha visto dei miglioramenti rispetto ai tre mesi precedenti e, guardando avanti, “questo significa che la tendenza è positiva, la dinamica è positiva, Stm sta tornando su un percorso di crescita, ma il contesto generale e in particolare il mercato automobilistico non sono abbastanza forti da generare un buffer di ordini arretrati in grado di assorbire tutti i possibili cambiamenti”, ha detto Chery, durante la conference call a commento dei risultati trimestrali. Chery ha sottolineato che “se proseguirà la dinamica sugli ordini vista nel primo e secondo trimestre, nel terzo e quarto trimestre ci potrà essere una crescita sequenziale dei ricavi. E poi saremo al punto di svolta, o molto vicini. Proseguendo con la strategia che stiamo mettendo in atto, potremmo anche arrivare a crescere su base annuale nel quarto trimestre”.
Il parere degli esperti
“Nel racconto che Stm fa agli investitori, la narrazione si sta progressivamente spostando dal presente al futuro. Il baricentro ora è il 2026, forse il 2027”, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro. Nel frattempo, però, serve pazienza e cautela. È chiaro che Stm sta attraversando un momento difficile, ma piccoli segnali di miglioramento ci sarebbero: “Il primo trimestre ha segnato il fondo. – analizza Debach – Il secondo trimestre è un primo passo. Il terzo, se le guidance saranno rispettate, potrebbe essere l’inizio di una risalita anche nei numeri: 3,17 miliardi di ricavi stimati, +14,6% sequenziale. Il margine lordo, però, rimarrà ancorato al 33,5%, con oneri ancora presenti per sottoutilizzo di capacità e avvio delle prossime fasi di ristrutturazione”. Il mercato, nel frattempo, osserva. E pesa: quanto di questa trasformazione sarà effettiva? Quanto è già nei prezzi? E soprattutto: il futuro che Stm sta cercando di costruire sarà pronto in tempo? Solo il tempo lo dirà. E per questo oggi “Stm è un’opzione sul 2027”.
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