Per Terna, nei primi nove mesi del 2025, gli investimenti hanno superato i 2 miliardi di euro, raggiungendo il valore di 2.087,5 milioni di euro, con un incremento del 22,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente. L’Ebitda ha superato i 2 miliardi di euro. Nei primi nove mesi del 2025, circa il 42,7% del fabbisogno totale di energia elettrica in Italia è stato coperto da fonti rinnovabili; nel periodo, la richiesta di energia elettrica è stata pari a 233,3 TWh.
I ricavi dei primi nove mesi del 2025, pari a 2.882,3 milioni di euro, registrano un aumento di 234,9 milioni di euro (+8,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2024. Tale risultato è dovuto prevalentemente alla crescita dei ricavi delle Attività Regolate, imputabile, in particolare, all’aumento del capitale investito riconosciuto (Rab) in ragione dell’entrata in esercizio dei nuovi investimenti, parzialmente compensato da una riduzione degli incentivi output based. L’utile netto di gruppo del periodo si attesta a 852,7 milioni di euro, in crescita di 40,1 milioni di euro rispetto agli 812,6 milioni dei primi nove mesi del 2024 (+4,9%).
L’amministratore delegato
“I risultati dei nove mesi testimoniano la solidità del Gruppo Terna e consentono, ancora una volta, di creare valore per i nostri azionisti, ai quali oggi confermiamo un acconto sul dividendo in linea con la dividend policy del nostro Piano Industriale”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Proseguiamo con impegno il nostro lavoro, consapevoli che lo sviluppo della rete di trasmissione e tutte le iniziative intraprese da Terna diano un importante contributo alla transizione energetica e alla crescita del Paese. In tal senso, l’asta Macse ha rappresentato un momento determinante: l’Italia è diventata un benchmark mondiale nella gestione del mercato dello stoccaggio elettrico. Gli accumuli contribuiranno alla sicurezza del sistema elettrico, a ridurre progressivamente la dipendenza dalle fonti fossili e a contenere il costo dell’energia. Reti, rinnovabili e accumuli sono capisaldi di un sistema elettrico sempre più sostenibile, dal punto di vista economico e ambientale, nonché strumenti per raggiungere l’indipendenza energetica dell’Italia”.
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