Dietrofront di Tesla a Wall Street dopo i deludenti riscontri trimestrali e la cautela mostrata da Elon Musk circa le prospettive per i prossimi trimestri. Il patron del colosso delle auto elettriche ha fatto presente che l’imminente stop degli incentivi fiscali per le auto elettriche potrebbe determinare per Tesla “alcuni trimestri difficili”.
Il titolo Tesla segna dopo un’ora di contrattazioni un calo di oltre l’8% in area 303 dollari.
Conti sotto le attese
I ricavi di Tesla si sono attestati a 22,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre, poco sotto i 22,64 miliardi del consensus degli analisti. Rispetto a un anno fa il calo è del 12%. L’utile per azione rettificato è stato di 0,40 dollari contro 0,42 dollari del consensus. Tesla ha consegnato solo 384.122 veicoli a livello globale nel secondo trimestre, con un calo del 13,5% rispetto all’anno precedente.
Sul nuovo modello a basso costo Tesla si è limitata a riferire che è entrato nella fase iniziale di produzione, ma con un’accelerazione dei volumi prevista solo più avanti nel 2025. “L’assenza di una guidance aggiornata sulle consegne alimenta ulteriormente l’incertezza”, rimarca Josh Gilbert, market analyst di eToro.
Tonfo delle vendite in Europa
Intanto oggi sono arrivati i dati Acea sulle vendite in Europa (compresi Regno Unito e Efta). Nella prima metà dell’anno le immatricolazioni di Tesla sono state 109.879, il 33,2% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso; giugno (-22,9%) è stato il sesto mese consecutivo in rosso.
La quota di mercato del gruppo di Musk è scesa dal 2,4% all’1,6%.
Focus sempre maggiore su robotaxi e IA
Tesla ha rimarcato che le sue attività legate all’energia e all’IA sono “più cruciali che mai”, offrendo però pochi dettagli su come e quando queste divisioni emergenti potranno davvero fare la differenza per gli investitori. “Tesla è senza dubbio un’azienda tecnologica più che un costruttore d’auto – aggiunge Gilbert – ma con il motore tradizionale degli utili in fase di stallo, è arrivato il momento in cui i piani visionari devono iniziare a concretizzarsi, non solo a ispirare. Il tono spento di Musk durante la call con gli analisti rischia di deludere gli azionisti: sembrava più un “Musk in muto” che il solito “Musk il mago”, proprio quando sarebbe servita una guida più solida e sicura al timone”.
“Musk intende indirizzare Tesla verso una strategia aggressiva incentrata sull’IA e questo rappresenta la notizia più importante e migliore possibile per gli investitori”, argomenta Dan Ives di Wedbush.
In merito ai robotaxi, Tesla prevede di espandere il servizio, iniziato quest’estate ad Austin, anche in California, Nevada, Arizona e Florida. Tesla stima che la rete potrebbe raggiungere la metà della popolazione degli Stati Uniti entro la fine dell’anno, ma avrà ancora bisogno di alcune approvazioni normative.
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“In questa trimestrale molti attendevano notizie sul nuovo modello a basso costo di Tesla, ma a nostro avviso questo è solo un tema di breve termine. Il vero elemento chiave su cui focalizzarsi sono i robotaxi. Il lancio ad Austin è stato un successo: se ci fossero stati problemi seri, se ne sarebbe parlato ovunque, invece l’espansione è andata avanti senza scossoni”, argomenta Sam Korus, Director of Research – Autonomous Technology & Robotics di ARK Invest, che nello scenario di lungo termine continua a stimare per il 2029 un target price di 2.600 dollari. “Il 90% di quel valore deriva proprio dal robotaxi. Pensiamo che questa sia la storia da seguire, nei prossimi mesi”.
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