La concentrazione di festività in questi mesi di primavera inoltrata, con la conseguente possibilità di sbizzarrirsi nell’utilizzare ponti e weekend lunghi, ha consentito agli italiani (ma anche agli stranieri che prediligono il Bel Paese) di fare le prove generali. La prossima stagione turistica, grazie a questo test, si preannuncia promettente. I primi dati, sia pure provvisori, lo confermano. Nei primi due mesi dell’anno i viaggiatori provenienti dall’estero hanno speso in Italia 5,5 miliardi di euro, con un aumento del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il turismo vale da solo il 18% del Pil del Paese e, se si tiene conto dell’indotto (commercio, servizi e terziario avanzato), dà lavoro alla metà circa degli italiani.
Una partecipazione così massiccia all’economia nazionale non si ripete però nella stessa misura in una altrettanto importante presenza delle società del settore tra quelle quotate a Piazza Affari. Le poche che si possono trovare sui listini azionari sono per lo più aziende medio-piccole, non confrontabili con i colossi internazionali del turismo, come per esempio Ihg (International Continental Hotels Group), quotata nella City londinese, che ai prezzi attuali vale quasi 14 miliardi di euro. O come la holding francese Accor, che, seppur più modesta, vanta comunque una capitalizzazione di circa 5 miliardi di euro.
Eppure ci sarebbero in Italia realtà importanti a livello mondiale. Basti pensare al mondo delle crociere. Ma le più importanti società crocieristiche, veri e propri colossi del settore come Costa Crociere, Msc Crociere e Grimaldi Lines, sono tutte controllate da famiglie o da gruppi privati che non intendono approdare per motivi vari sul mercato borsistico.
La più nota tra le quotate a Piazza Affari – e la sola che opera direttamente nel comparto turistico – è certamente Igv (I Grandi Viaggi), il cui titolo è però considerato “small cap”, cioè di piccola dimensione se si guarda alla capitalizzazione (circa 40 milioni di euro in base alle quotazioni più recenti).
Anche le altre società che hanno a che fare con i trasporti in generale e quindi in qualche misura dipendono dal turismo, non sono certo delle big del listino. Si va da Aeroporto di Bologna ad Autostrade Meridionali e a Toscana Aeroporti. Anche Marr (Magazzini alimentari riuniti riminesi), che fornisce prodotti alimentari a ristoranti e alberghi della riviera adriatica, può essere catalogata fra quelle dell’indotto turistico.
Si possono poi considerare legate al turismo, nel senso che il loro successo può dipendere da una maggiore o minore presenza di turisti stranieri che fanno shopping in Italia, anche alcune importanti realtà del lusso, come Brunello Cucinelli o Moncler. In questo caso si tratta di società importanti, di dimensioni rilevanti e note in tutto il mondo, ma non certo strettamente catalogabili come operatori turistici. Di seguito, una panoramica più dettagliata relativa ai principali titoli del settore quotati a Milano.
I Grandi Viaggi
La società è specializzata nell’organizzazione di soggiorni, crociere e viaggi turistici oltre che nella vendita di soggiorni in alberghi e villaggi vacanza di proprietà o di terzi. Gran parte del fatturato (59,5%) è realizzato in Italia. Il resto d’Europa pesa soltanto per lo 0,6% e il resto (39,9%) deriva da tutti gli altri Paesi del mondo. Quotata dal 1988, è inserita nel paniere che compone l’indice delle small-cap di Piazza Affari, ovvero sul listino delle società a piccola capitalizzazione.
L’ultimo bilancio approvato presenta ricavi della gestione caratteristica per 62,59 milioni di euro, in aumento del 9,8% rispetto ai 57 milioni dell’esercizio precedente. Il prossimo 26 giugno la società comunicherà i risultati del primo semestre. Il titolo ha raggiunto di recente il suo massimo annuale, a quota 1,945 euro. E sebbene qualche ritracciamento, anche a causa delle prese di beneficio, continua a mantenere ottime performance: +6% circa nell’ultimo mese, +68% negli ultimi sei mesi e addirittura +120% rispetto a un anno fa.
Quanto all’analisi tecnica, secondo Teleborsa «lo scenario di breve termine rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 1,953 euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 1,608. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 2,298»[/TESTO-BASE]. Insomma, lo spazio per ulteriori salite potrebbe esserci e gli analisti rimangono positivi sul titolo. Tra le raccomandazioni più recenti, quella di Banca Akros che ha confermato il giudizio “buy” (comprare).
Aeroporto Marconi di Bologna
È la società che gestisce lo scalo di Borgo Panigale, il più importante dell’Emilia Romagna. Nei primi tre mesi di quest’anno ha registrato ricavi per 36,2 miliardi di euro, con una crescita del 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. In particolare, i servizi aeronautici sono aumentati del 6,6% e quelli non aeronautici sono ammontati a 12,4 milioni (+6,3%) mentre è del 100,1% la crescita dei ricavi per i servizi di costruzione (per i maggiori investimenti realizzati, principalmente nel settore non aviation) che ammontano a 8 milioni di euro. Ottimi risultati anche per il titolo in Borsa, che viene scambiato attualmente tra gli 8 e i 9 euro per azione. Nell’ultimo mese la quotazione è cresciuta di quasi il 9%, mentre le performance degli ultimi sei mesi e dell’ultimo anno sono state pari rispettivamente all’11,5 e al 7,9 per cento. E a inizio maggio l’azione ha toccato il nuovo massimo dell’anno, a quota 8,8 euro.
Autostrade Meridionali
La società, che gestiva alcuni tratti autostradali nel Sud Italia, ha perso nel 2022 la concessione. Successivamente è stata privatizzata e al Gruppo IRI, azionista di riferimento dalla nascita, è subentrato con il 30% un nucleo stabile di azionisti privati, riuniti nella società Schemaventotto; il restante 70% costituisce il flottante quotato. Il titolo scambia intorno ai 2,8 euro, incassando una flessione del 3,4% nell’ultimo mese, mentre restano positive le performance negli ultimi sei mesi (+7% circa) e da un anno a questa parte (+6%).
Toscana Aeroporti
Fondata nel 2015, la società gestisce gli aeroporti di Firenze-Peretola e di Pisa-San Giusto. Il titolo vale poco più di 16 euro e nell’ultimo mese la quotazione è migliorata del 4,5%. Positive anche le performance messe a segno negli ultimi sei mesi e nell’ultimo anno, pari rispettivamente al 18% e al 42% per cento.
Marr
Acronimo di Magazzini alimentari riuniti riminesi. La società, che fa capo al gruppo Cremonini, si occupa della distribuzione di prodotti alimentari ai ristoranti e alberghi della riviera romagnola. Il titolo passa di mano a poco meno di 10 euro dopo essere sceso ad aprile scorso al minimo dell’anno (8,4 euro). Nell’ultimo mese la quotazione è però migliorata, segnando un +2,7 per cento. Risicata la performance dell’ultimo semestre, che evidenzia un rialzo di poco più dell’1%, mentre rispetto a un anno fa la performance è negativa del 13,5%.
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