La casa è il bene più importante per gli italiani. E non si può lasciare che venga amministrata con il fai da te: ecco perché in Parlamento è approdata una proposta di legge che prevede l’obbligo di laurea triennale per l’amministratore di condominio, anche se il ruolo viene svolto da uno dei condomini.
Il testo base per i correttivi alla riforma del 2012 è stato depositato lo scorso 11 novembre alla Camera dei Deputati. Si tratta dell’atto 2692 e ha già raccolto un sostegno politico trasversale all’interno della maggioranza.
L’iniziativa legislativa nasce dalla presa d’atto che le regole attuali, entrate in vigore nel giugno 2013, hanno mostrato nel tempo diverse criticità applicative. I tre pilastri su cui si fonda la nuova proposta sono chiari: riduzione del contenzioso giudiziario, risoluzione dei nodi interpretativi e la sicurezza degli edifici.
La proposta istituisce anche un elenco dedicato ai revisori condominiali, per cui viene introdotto l’obbligo di possedere una certificazione Uni. Inoltre, Il rendiconto, una volta certificato dal revisore e approvato dall’assemblea, dovrà essere depositato presso la Camera di Commercio competente.
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