Sette americani su dieci credono che l’intelligenza artificiale toglierà permanentemente il lavoro a moltissime persone. Lo testimonia un nuovo sondaggio di Reuters e Ipsos, che mette in luce come i cittadini statunitensi siano profondamente preoccupati dal fatto che gli strabilianti e rapidissimi progressi dell’intelligenza artificiale possano lasciare a casa ampie fasce della popolazione.
Secondo i dati Istat aggiornati al 2024 le imprese italiane con almeno dieci lavoratori che usano l’IA è cresciuta dal 5 all’8 per cento nell’ultimo anno. E Chat gpt è disponibile nella sua primissima versione solo dal 2022. Il dato medio dell’Unione europea delle aziende che impiegano l’IA è di più del 13 per cento.
Tutti i big del settore tecnologico hanno investito enormi capitali per partecipare alla corsa dei chat bot. Non da ultimo proprio Open Ai, casa madre di Chat gpt, ha annunciato tramite le parole del suo ceo Sam Altman, di voler investire trilioni di dollari in infrastrutture per nuovi data center. Uno dei problemi dell’IA risiede, come ormai noto, nelle enormi quantità di energia e acqua necessarie che ogni piccolo ragionamento di un chat bot impiega. Lo si riscontra anche nelle ansie dei cittadini rilevate dal sondaggio: oltre la metà degli americani, circa il 61 per cento, si dice preoccupato per la sostenibilità dell’IA. Non stupisce che Elon Musk rischi una causa per inquinamento ambientale a causa del suo Colossus, l’enorme data center installato a Memphis per alimentare la sua Grok. L’accusa è quella di aver aver violato il Clean Air Act, la legge federale che regola l’inquinamento atmosferico negli Usa.
In ogni caso tutti ci stanno provando a rimanere in pista in questa corsa che promette di essere dorata: da Meta a Alphabet fino a Elon Musk, con la sua xAi.
Quello che le versioni più recenti dei chat bot disponibili riescono a fare è incredibile: Chat gpt 5, lanciato appena il 7 agosto scorso, è in grado di creare da zero un software solo con un input testuale. Ciò fa senza troppo sforzo intendere che tutto un settore lavorativo, che fino a l’altro ieri credevamo promettente e remunerativo, quello degli sviluppatori di Software, rischia seriamente l’estinzione nel giro di poco tempo.
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La paura del caos dei deep fake
Le persone sono anche molto spaventate dagli scopi manipolativi e politici con cui questi potenti strumenti possono essere utilizzati. Circa il 77 per cento degli intervistati nel sondaggio ha dichiarato di temere che la tecnologia possa essere utilizzata per fomentare il caos politico. Queste tecnologie infatti sono perfettamente in grado di creare video realistici indistinguibili dal falso. Come ricorda Reuters, proprio il mese scorso il presidente Donald Trump ha pubblicato sui social media un video generato dall’intelligenza artificiale che mostrava il falso arresto dell’ex presidente Barack Obama.
Applicazioni militari
Secondo il sondaggio gli americani sono spaventati anche dalle possibili applicazioni militari dell’intelligenza artificiale. Secondo poco meno della metà questa tecnologia non andrebbe mai utilizzata per scopi militari. Due terzi degli intervistati hanno dichiarato di temere che le persone abbandonerebbero i rapporti con altre persone in favore di compagni basati sull’intelligenza artificiale.
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