Il Parlamento greco ha approvato la giornata lavorativa di 13 ore. La votazione è avvenuta al termine di due giornate di dibattito serrato in Parlamento e di scontro tra il partito al governo e le opposizioni, che hanno accusato Nea Dimokratia di volere smantellare i diritti dei lavoratori.
Il Paese due giorni fa è stato paralizzato da uno sciopero generale di 24 ore, il secondo dopo quello del primo ottobre, per chiedere al governo di ritirare la misura “degna del Medio Evo”. Nonostante l’opposizione della piazza, si prevedeva che la proposta sarebbe stata facilmente approvata con i voti di Nea Democratia del premier di centrodestra Kyriakos Mitsotakis che da quando è arrivato al potere nel 2019 ha varato misure per rendere il più flessibile di Europa il mercato del lavoro del Paese che nello scorso decennio è stato sottoposto alle severissime misure di austerity dettate dal Troika Ue.
Le regole
La nuova legge, che porta la firma della ministra del Lavoro Niki Kerameos, stabilisce che i dipendenti potranno essere impiegati dallo stesso datore di lavoro per 13 ore al giorno (eccedendo quindi il consueto orario di 8 ore) per non più di 37 giorni all’anno, in base ad un accordo volontario, con un aumento della retribuzione del 40%
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