Quasi un italiano su tre ha preso in considerazione di rivolgersi a uno psicologo per gestire lo stress legato alla ricerca di lavoro. La ricerca di un nuovo impiego sta incidendo sempre più sul benessere mentale degli italiani. Tempi di attesa prolungati, feedback limitati e forte competizione generano ansia, stress e sentimenti di inadeguatezza, rendendo la ricerca di lavoro un’esperienza spesso pesante sul piano emotivo.
Quasi la metà degli intervistati – secondo una ricerca condotta da Unobravo – segnala effetti negativi sulla salute mentale e molti raccontano che lo stress si riflette anche nella vita privata, causando tensioni e distanze nei rapporti con amici e familiari. Donne e persone introverse impiegano più tempo degli altri per ottenere un nuovo ruolo, con una media complessiva di 73 giorni per completare la ricerca. Alcuni settori come immobiliare, formazione e recruiting risultano particolarmente lenti, lasciando i candidati in attesa per mesi.
Lo stress influenza anche le scelte dei candidati. Molti si sentono costretti ad accettare la prima offerta ricevuta o a candidarsi per posizioni per le quali sono sovraqualificati o sottoqualificati. Alcuni modificano informazioni nel cv o nei colloqui e un numero crescente di candidati utilizza strumenti di intelligenza artificiale per preparare le candidature, talvolta senza dichiararlo. L’ansia legata alla ricerca di lavoro finisce così per condizionare la percezione di sé e le decisioni professionali. Oltre la metà dei candidati (57%) ritiene che le aziende non offrano sufficiente supporto durante le selezioni e il 36% ha ritirato candidature o rifiutato offerte a causa di esperienze negative.
Alla domanda “cosa migliorerebbe la situazione?” il 45% degli intervistati ha indicato trasparenza salariale, il 42% tempi di risposta più rapidi e il 22% feedback più chiari dopo i colloqui. Altri suggerimenti includono candidature più semplici (21%), maggiore flessibilità (16%) ed empatia degli intervistatori (16%).
Il 14% degli intervistati vorrebbe che fosse previsto supporto psicologico durante il processo di selezione, con indicazioni su gestione dello stress e resilienza emotiva.
Le principali fonti di frustrazione riguardano stipendi bassi, mancanza di comunicazione e trasparenza, e ghosting da parte dei datori di lavoro, che lasciano i candidati incerti sulle proprie performance e sul valore del loro tempo. La complessità e la lunghezza dei processi di selezione contribuiscono ulteriormente a rendere l’esperienza stressante e scoraggiante.
Il 44% degli adulti italiani che prevede di cercare un nuovo impiego e quasi un terzo pronto a farlo nei prossimi sei mesi.
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