L’Istat ha fatto sapere che il requisito anagrafico per andare in pensione salirà nel 2050 a 68 anni e 11 mesi infatti, fa sapere che, in base alle stime della Ragioneria Generale dello Stato, il requisito anagrafico per a pensione di vecchiaia salirà al 2050 a 68 anni e 11 mesi per entrambi i sessi e toccherà la quota dei 70 anni nel 2067. In Italia, alcune categorie di lavoratori hanno diritto a pensioni anticipate grazie al riconoscimento di lavori particolarmente usuranti. La normativa, aggiornata nel tempo, stabilisce criteri precisi sia sulle mansioni coinvolte sia sui requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico. Ecco una sintesi chiara di cosa prevede la legge.
Quali sono i lavoratori usuranti
Secondo il decreto legislativo, possono richiedere la pensione anticipata i lavoratori dipendenti che rientrano in queste categorie principali:
- Lavori particolarmente usuranti: si tratta di mansioni indicate dal Ministero del Lavoro nel 1999, che comportano uno stress fisico o psicologico intenso.
- Lavoratori notturni:
- Chi lavora a turni, con almeno 6 ore di attività notturna per un minimo di giorni all’anno (78 giorni per chi matura il diritto tra il 2008 e il 2009, 64 giorni dal 2009 in poi).
- Chi lavora almeno 3 ore tra mezzanotte e le 5 del mattino per tutto l’anno lavorativo.
- Lavoro in catena di montaggio: chi opera in processi produttivi in serie, con ritmi determinati da linee di produzione e cicli ripetitivi costanti. Sono escluse attività collaterali come manutenzione o controllo qualità.
- Conducenti di mezzi pubblici: chi guida veicoli con almeno 9 posti adibiti a trasporto collettivo.
Requisiti per accedere alla pensione anticipata
Oltre a rientrare in una delle categorie sopra indicate, il lavoratore deve avere almeno 35 anni di contribuzione e rispettare le regole generali sulla decorrenza del pensionamento. Inoltre, deve aver svolto l’attività usurante per periodi minimi specifici:
- Fino al 31 dicembre 2017: almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro.
- Dal 1° gennaio 2018: almeno la metà della vita lavorativa complessiva.
I periodi considerati devono essere effettivamente lavorati e non possono includere interamente contribuzioni figurative.
Riduzioni di età e transizioni
Dal 2013, i lavoratori usuranti hanno diritto a pensione con un’età anagrafica ridotta di 3 anni e con una somma di età e contribuzione ridotta di 3 unità rispetto ai requisiti ordinari, con adeguamenti alla speranza di vita. Per il periodo 2008-2012, erano previste riduzioni transitorie variabili da 1 a 3 anni a seconda dell’anno e della specifica attività svolta.
Lavoro notturno e benefici ridotti
Per chi svolge attività notturna per meno dei giorni minimi previsti, la riduzione dell’età per il pensionamento è proporzionale: da 1 a 2 anni, in base al numero di giorni effettivi. Se un lavoratore ha svolto più tipi di attività usuranti, si applica il beneficio maggiore solo se l’attività notturna è stata prevalente.
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