Un restyling radicale per il mondo del beauty: è in arrivo una riforma strutturale che mira a regolamentare l’intero comparto dell’estetica e dell’acconciatura in Italia. A presentare il disegno di legge in Senato, lo scorso 5 agosto, è stato il senatore Fdi Renato Ancorotti, con l’intento dichiarato di mettere ordine, qualità e legalità in un settore che, per numero di lavoratori, è secondo solo a quello dell’edilizia.
La proposta parte con un obiettivo chiaro: dire basta al lavoro abusivo e rafforzare la professionalità degli operatori, introducendo un esame di abilitazione obbligatorio per chi voglia lavorare come estetista, parrucchiere, onicotecnico o lash maker.
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Estetisti e parrucchieri, il disegno di legge
Composto da 13 articoli, il disegno di legge punta ad aggiornare normative ormai datate: la legge quadro sull’estetica risale al 1990, quella sugli acconciatori al 2005. Da allora il mondo è cambiato e con esso anche il beauty care: sono nate nuove figure, nuove tecniche, e il settore ha vissuto un vero boom occupazionale. Proprio per questo, la riforma intende fornire un quadro normativo più moderno e in linea con le evoluzioni del mercato. Un obiettivo che va a favore non solo dei professionisti già attivi, ma anche dei giovani che vogliono entrare in questo ambito con competenze certificate.
Abilitazione: il nuovo passaggio obbligato
La novità più rilevante è l’introduzione dell’esame di abilitazione obbligatorio per diventare estetista. Non basterà più frequentare un corso professionale: sarà necessario superare una prova statale al termine di un percorso formativo di 900 ore (in due o tre anni), oppure dopo un anno di lavoro qualificato in un’impresa del settore. Accesso garantito anche per chi ha maturato tre anni di esperienza nel settore o ha svolto un apprendistato seguito da un anno di attività lavorativa. Una misura pensata per garantire una soglia minima di qualità e conoscenza a tutela dei consumatori e del comparto.
Riconosciute le nuove professioni del beauty
Il testo prevede anche il riconoscimento normativo di due figure professionali emergenti: l’onicotecnico, specializzato nella cura e nella ricostruzione delle unghie, e il truccatore/lash & brow specialist, esperto in make-up, extension, laminazione e colorazione di ciglia e sopracciglia. Per entrambe le figure è previsto un corso di qualificazione regionale di almeno 600 ore, necessario per operare in regola.
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Stretta sugli abusivi
Uno dei cardini del disegno di legge è la lotta all’abusivismo. Chi esercita senza abilitazione, oggi punito con multe tra 500 e 2.000 euro, in futuro rischierà sanzioni comprese tra 5mila e 50mila euro, e la sospensione dell’attività da 1 a 2 anni in base alla gravità della violazione.
Per i parrucchieri e acconciatori abusivi, la sanzione salirà da 3mila a 10mila euro (rispetto agli attuali 250-5mila euro). Restano ferme le responsabilità penali nei casi più gravi, come l’esercizio abusivo della professione previsto dall’articolo 348 del Codice penale, che prevede fino a sei mesi di reclusione o una multa fino a 50mila euro.
Il disegno di legge punta anche su una formazione più completa, introducendo nei programmi regionali materie come cosmetologia, chimica, anatomia, fisiologia e marketing. Non mancano le specializzazioni: chi ha almeno tre anni di esperienza potrà accedere a corsi per diventare Specialista in Estetica Oncologica (Seo), figura chiave per offrire trattamenti mirati a persone sottoposte a terapie oncologiche.
Affitto di poltrona e cabina, più flessibilità
Sul fronte imprenditoriale, la riforma introduce anche la possibilità di affittare “poltrone” o “cabine” all’interno dei saloni, consentendo a professionisti abilitati di operare in autonomia senza dover sostenere subito i costi di apertura di un’attività propria. Una formula già largamente diffusa all’estero, utile per favorire collaborazione, autoimpiego e flessibilità.
L’obiettivo finale della riforma, come ha spiegato Ancorotti, è valorizzare un settore strategico per il Made in Italy, che muove miliardi e offre lavoro stabile, soprattutto femminile. La proposta, attualmente in fase iniziale, inizierà il suo iter parlamentare dopo la pausa estiva.
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