Seppur in calo, il fatturato di Gucci nel 2024 ha superato i 7 miliardi di euro. Le risorse aziendali non mancano, ma nonostante questo l’azienda controllata da Kering ha innescato un braccio di ferro sul contratto integrativo per evitare di versare “briciole” ai suoi dipendenti. Un paradosso per un’azienda del lusso che, più di ogni altra, dovrebbe dare il buon esempio, soprattutto in termini di welfare.
E così, i dipendenti di Gucci Italia hanno deciso di incrociare le braccia. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione dei circa 1.000 dipendenti della casa di moda addetti alla vendita e al supporto logistico.
Il motivo dello sciopero
La mobilitazione arriva dopo il rifiuto dell’azienda di erogare l’importo welfare previsto dal contratto integrativo applicato in ultravigenza, ovvero quello ancora in essere mentre sono in corso le trattative per il rinnovo. “L’azienda, con un comportamento del tutto strumentale, non ha fatto altro che far trascorrere tempo prezioso – affermano unitariamente le sigle sindacali – prendendosi gioco delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno si impegnano nei punti vendita e che attendevano, e continuano ad attendere, l’importo welfare”.
Nella nota le organizzazioni sindacali ricordano che la direzione aziendale aveva, in varie occasioni, fornito precise garanzie sull’erogazione, anche per il 2025, del pacchetto welfare introdotto con l’integrativo sottoscritto nel luglio 2022 e scaduto il 31 dicembre 2024. Un’erogazione che adesso, invece, Gucci intende vincolare a una complessiva revisione dell’impianto incentivante già previsto per il triennio 2022-24.
“Non vogliamo cadere e non cadremo nella logica di uno scambio al ribasso che tolga tutele da una parte per spostarle da un’altra. Riteniamo molto grave l’atteggiamento dell’azienda”. Così concludono i sindacati, spiegando le ragioni per cui hanno deciso di proclamare uno stato di agitazione a livello nazionale, con possibili azioni sindacali che verranno comunicate a tutti i territori coinvolti.
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