In un mercato immobiliare che premia sempre più la vivibilità degli spazi, il trilocale si conferma il formato preferito dagli italiani. Ma quanto costa davvero aggiungere quella stanza in più? E, soprattutto, dove si può ancora comprare un trilocale senza svenarsi? Secondo una recente analisi di Casa.it, la risposta non è così scontata come si potrebbe pensare. In ben sette capoluoghi su dieci, infatti, è ancora possibile acquistare un trilocale con meno di 200.000 euro.
Forti divergenze territoriali
A livello nazionale, il prezzo medio di un trilocale in vendita oggi è di 209.000 euro. Tuttavia, le differenze geografiche sono notevoli. Le Isole e il Sud si confermano le aree più accessibili, con prezzi medi rispettivamente di 141.000 e 150.000 euro. Anche il Centro Italia si mantiene sotto la media nazionale, con 205.000 euro. Il Nord, invece, si colloca nettamente sopra la soglia: nel Nord-Est la media raggiunge i 244.000 euro, mentre nel Nord-Ovest si attesta a 232.000 euro.
Le regioni: Trentino al top, Calabria la più conveniente
Se si guarda alle regioni, il primato del caro-trilocale spetta al Trentino-Alto Adige, dove il prezzo medio tocca i 371.000 euro, rendendola la regione più costosa in assoluto per chi cerca tre locali. All’estremo opposto, la Calabria si guadagna il titolo di regione più conveniente, con un prezzo medio di appena 94.000 euro. In mezzo, l’Italia si distribuisce lungo una scala di valori che riflette non solo il mercato immobiliare, ma anche le dinamiche economiche, sociali e demografiche delle singole regioni.
Da Biella a Roma, dove cambia tutto
Anche all’interno delle stesse macroaree, le differenze sono significative. In Sardegna, ad esempio, si va dai 75.000 euro richiesti a Villacidro ai 306.000 euro di Olbia. In Sicilia si passa da 82.000 euro a Caltanissetta a 150.000 euro a Ragusa. Situazione analoga nel Sud peninsulare: in Calabria, i trilocali più economici si trovano a Vibo Valentia (91.000 euro), mentre Cosenza è il capoluogo più caro con 116.000 euro. In Campania, si parte dai 114.000 euro di Benevento e si arriva fino ai 273.000 di Salerno. Anche il Molise mantiene prezzi contenuti, con Campobasso a 117.000 euro e Isernia poco sotto, a 107.000 euro. In Puglia, la forbice va dai 102.000 euro di Taranto ai 222.000 di Bari.
Spostandosi al Centro Italia, il Lazio mostra un forte divario tra i 96.000 euro di Rieti e i 322.000 euro di Roma. Nelle Marche si oscilla tra i 126.000 euro di Macerata e i 244.000 di Pesaro, mentre in Toscana i prezzi vanno dai 155.000 euro di Arezzo fino ai 370.000 euro della sempre costosa Firenze. In Umbria, invece, i valori si mantengono contenuti, con Terni a 101.000 euro e Perugia leggermente più cara, a 117.000 euro.
Il Nord-Est conferma le sue ambizioni residenziali con cifre elevate. In Emilia-Romagna si passa dai 167.000 euro di Ferrara ai 325.000 euro di Bologna. In Friuli-Venezia Giulia, Gorizia è la più economica con 135.000 euro, mentre Trieste raggiunge i 264.000. In Veneto, Rovigo rappresenta l’eccezione con 115.000 euro, mentre Venezia vola a 334.000 euro. Il Trentino-Alto Adige è decisamente fuori scala: Trento registra una media di 339.000 euro, mentre Bolzano tocca quota 500.000, segnando il record nazionale.
Anche nel Nord-Ovest le differenze interne sono forti. In Liguria, il mercato varia dai 138.000 euro di Genova ai 182.000 di Imperia. In Lombardia, Sondrio resta accessibile con 135.000 euro, ma Milano domina la classifica con un trilocale che vale mediamente 539.000 euro, il dato più alto a livello nazionale. In Piemonte, Biella propone i prezzi più bassi dell’intero Paese con 86.000 euro, mentre Verbania è la più cara, a 240.000 euro. La Valle d’Aosta si colloca su una fascia intermedia con 227.000 euro per un trilocale ad Aosta.
In definitiva, se da un lato il trilocale rappresenta ancora un sogno abitativo realizzabile per molte famiglie, dall’altro le dinamiche del mercato immobiliare mostrano un’Italia profondamente frammentata. E per chi è disposto a guardare oltre i grandi centri e a valutare destinazioni meno inflazionate, la stanza in più può essere ancora un obiettivo concreto.
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