Il 60% delle esecuzioni immobiliari è iscritto a ruolo da più di 5 anni, con il 26% è aperto da oltre 10 anni. Dal punto di vista geografico, i tribunali del Nord Est risultano i più efficienti, con percentuali di arretrato più contenute (59% oltre 5 anni e 22% oltre 10 anni). Criticità più marcate, invece, si registrano nel Sud e nelle Isole, dove i procedimenti in corso da più di 10 anni toccano punte del 30%.
A rivelarlo, l’approfondimento sul report annuale dell’Associazione T6 – Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Italiane – a cura del professor Federico Cecconi e dell’avvocato Laura Pelucchi. Lo studio ha preso in esame i dati di 140 tribunali italiani e oltre 245.000 fascicoli pendenti nel 2024.
Lo studio sottolinea anche che i tribunali di grandi dimensioni sono quelli più esposti, dovendo gestire volumi molto elevati di fascicoli pendenti. Al contrario, quelli di medie e piccole dimensioni, con alcune eccezioni particolarmente virtuose come nel caso di Bolzano, raggiungono risultati migliori nella capacità di contenere l’arretrato. Un altro elemento rilevante riguarda l’effettiva capacità di smaltire i procedimenti più datati. Anche sotto questo profilo, il Nord Est si distingue per efficienza, mentre i tribunali più piccoli e quelli molto grandi incontrano maggiori difficoltà: se i primi faticano per limiti organizzativi strutturali, i secondi si scontrano con l’eccessiva concentrazione di procedimenti da gestire.
Le cause dei ritardi
L’analisi si è poi concentrata sull’impatto di alcuni fattori che influenzano la durata delle procedure, quali la sostituzione del giudice (che avviene nel 57% dei casi ed è associata a un allungamento medio dei tempi del 37%, con una durata che passa da 4,98 a 6,86 anni) e le proroghe per il deposito della consulenza tecnica (Ctu) che, seppur presenti in poco più del 25% dei casi, incidono in modo significativo, allungando i tempi medi del 26%, fino a 6,31 anni. La sostituzione del giudice pesa in modo particolare nei tribunali del Centro, Sud e Isole, e in quelli di dimensioni più contenute, segnalando problematiche legate alla struttura organizzativa degli uffici giudiziari. Le proroghe della Ctu, invece, si distribuiscono in modo più omogeneo sul territorio, con valori più elevati nel Centro e nelle Isole.
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