Cresce l’importo medio richiesto per il mutuo in Italia. Nei primi sei mesi del 2025 chi ha presentato domanda per un finanziamento ha chiesto in media 137.315 euro, il 3 per cento in più rispetto allo scorso anno. In crescita anche il valore medio degli immobili oggetto di mutuo, arrivato a 208.405 euro, in salita dell’1 per cento, la durata del piano di ammortamento, passato da 24 a 25 anni e il rapporto tra valore del mutuo e dell’immobile, che ha raggiunto il 72 per cento.
Cresce la quota di giovani che chiede un finanziamento, l’età media passa dai 41 anni del 2024 ai 40 di quest’anno. Nel 2022 in media le persone chiedevano un mutuo prima dei quaranta, dopo l’aumento dei tassi variabili l’età si è progressivamente alzata. Ci sono tuttavia segnali di ripresa: la percentuale di richiedenti under 36 è passata, in 12 mesi, dal 36 per cento al 38 per cento del totale richieste.
Contesto macroeconomico
Questi numeri vanno letti alla luce del contesto macroeconomico. La Bce ha tagliato i tassi d’interesse per otto volte consecutive in un anno. Il tasso ufficiale Bce è sceso dal 4,5 per cento di settembre 2023 al 2 per cento di giugno 2025, con una riduzione complessiva di 250 punti base.
Da notare che il differenziale tra tasso Bce e interessi bancari è superiore a 1,5 punti percentuali, segno che qualcosa si è interrotto nella cinghia di trasmissione della politica monetaria. Come ricordati in un’analisi della Fabi, l’ultimo dato, di maggio, segna la media del taeg (tasso annuo effettivo globale) al 3,59 per cento. Questo vuol dire che la differenza tra tasso Bce e interessi bancari è a quota 158 punti base dal livello zero di settembre. Vuol dire che banche hanno di fatto smesso di trasferire alla clientela i benefici derivanti dalla riduzione del costo del denaro, preferendo preservare i margini di profitto.
Il mercato del credito immobiliare è poi concentrato soprattutto nei grandi centri urbani, lasciando ai margini le aree periferiche. Roma e Milano da sole assorbono quasi il 23 per cento del totale nazionale dei mutui attivi, con prestiti immobiliari pari a 86,9 miliardi di euro: 44,5 miliardi nella Capitale e 42,4 miliardi nel capoluogo lombardo, su un totale nazionale di 380,1 miliardi.
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