Cresce il credito alle famiglie italiane, trainato da prestiti personali e mutui per l’acquisto di casa. Nei primi nove mesi del 2025, le erogazioni di credito alle famiglie hanno mostrato una dinamica positiva, favorita dall’inversione di tendenza delle politiche monetarie e da un mercato del lavoro stabile, anche se caratterizzato da un elevato grado di incertezza che spinge a consumi prudenti e a un aumento del risparmio. Lo certifica la 59esima edizione dell’Osservatorio Credito al dettaglio di Assofin, Crif e Prometeia.
Il comparto del credito al consumo registra un incremento del 4,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. I prestiti personali crescono del 10,2 per cento e consolidano il percorso di recupero avviato a fine 2023, sostenuti anche dalle erogazioni online. In forte aumento anche la cessione del quinto dello stipendio o della pensione con un incremento del 10,5 per cento, guidata principalmente dalle operazioni verso dipendenti pubblici e privati.
Si riducono, invece, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni, in particolare per auto e moto con una contrazione del 2,5 per cento, mentre rimangono stabili i prestiti per altri beni e servizi con una variazione dello 0,1 per cento. In calo anche le rateizzazioni via carte di credito del 1,3 per cento, malgrado la buona performance delle operazioni instalment, che permettono di suddividere le spese in piani di rimborso prestabiliti.
Il settore dei mutui immobiliari ha registrato un aumento dei flussi del 30,4 per cento nei primi nove mesi del 2025. I mutui per l’acquisto di abitazioni crescono del 29 per cento, mentre le surroghe mostrano un balzo del 51,3 per cento, favorite dalla possibilità di ridurre l’onere delle rate in un contesto di tassi ancora elevati. L’offerta di mutui green ha contribuito a sostenere le compravendite residenziali, che tornano a crescere dopo il rallentamento degli anni precedenti.
La qualità del credito rimane alta. A settembre 2025, il tasso complessivo di default si attesta all’1,5 per cento, con il credito al consumo leggermente più rischioso all’1,7 per cento e i mutui ipotecari sostanzialmente stabili allo 0,5 per cento. L’incremento dei default è minimo e riflette la progressiva conclusione degli effetti delle misure governative adottate durante la pandemia. Le surroghe e il Fondo di garanzia hanno sostenuto le famiglie più vulnerabili – tra cui gli under 36 – nuclei monogenitoriali e giovani coppie.
Dal 2026, il mercato del credito alle famiglie si consoliderà mantenendo livelli di rischiosità sotto controllo. La crescita sarà guidata dai mutui per abitazioni e dai prestiti personali e cessione del quinto, mentre l’incremento moderato del potere d’acquisto e i tassi più contenuti sosterranno la domanda di nuovi finanziamenti. L’intelligenza artificiale accelera la digitalizzazione dei processi e favorisce servizi più personalizzati, mentre le nuove norme sul credito ai consumatori impongono maggiore attenzione al merito creditizio con potenziali impatti sull’accesso al credito delle fasce più fragili.
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