Senza un contratto a tempo indeterminato, non hai possibilità di ottenere un mutuo. Spesso questa convinzione fa perdere ai giovani e ai lavoratori che appartengono alla categoria degli atipici la speranza di ottenere un finanziamento. Nel tempo però sono state sviluppate delle soluzioni anche per queste categorie: nonostante le banche diano un peso importante alla tipologia dell’impiego del richiedente prima di decidere se erogare o meno il finanziamento, esistono dei prodotti specifici che si rivolgono a chi ha contratti considerati meno stabili. Si indirizzano quindi a chi ha un contratto a tempo determinato, oppure lavora attraverso collaborazioni, partite Iva a regime forfettario o senza continuità lavorativa stabile.
Lo snodo principale considerato dalle banche riguarda il fatto che, chi opera in queste modalità, può andare incontro a interruzioni dell’attività lavorativa e quindi rischia di essere insolvente. Per questo – come Kìron Partner ha spiegato a Moneta – un mutuo per un lavoratore atipico funziona in modo simile a uno tradizionale, ma l’accesso può essere più complesso perché viene valutata con maggiore cautela la stabilità del reddito. Sono quindi spesso richieste, rispetto a un lavoratore a tempo indeterminato, maggiori garanzie a tutela del rischio di credito. Il mutuo è più costoso per chi lo contrae, secondo il principio che richiede un maggior compenso per potersi assumere un rischio più elevato. A questo aspetto si aggiungono altre limitazioni che possono riguardare l’età dei richiedenti e le somme massime erogabili, oltre che la finalità del mutuo stesso.
Le garanzie richieste
Nello specifico, ai lavoratori a tempo determinato spesso viene richiesta la presenza di un garante oppure un cointestatario con un reddito più stabile. Per i lavoratori a partita Iva le garanzie sono invece legate all’anzianità lavorativa e alla capacità di generare redditività. L’offerta di soluzioni è ampia, ma le modalità attraverso cui si può ottenere un finanziamento dipendono dall’istituto di credito al quale si decide di far richiesta. Ad esempio, nei contratti possono essere inserite delle opzioni al fine di tamponare i momenti di rischio, con la possibilità di saltare e posticipare il pagamento delle rate. Nella maggior parte dei casi è richiesta anche la stipula di assicurazioni che subentrano per i pagamenti da effettuare durante il periodo di inattività.
Il fondo Consap
Il Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa gestito da Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici) è stato istituito nel 2014 ed è stato potenziato con il Decreto Sostegni Bis a maggio 2021. Si tratta di un fondo che ha lo scopo di sostenere e supportare l’accesso al credito per alcune categorie di clienti: lavoratori atipici o precari, giovani minori di 36 anni, famiglie monogenitoriali, famiglie numerose (più di 4 figli) e coppie giovani (sposate o conviventi). Secondo i dati di Consap, al 31 marzo 2025 le richieste totali per l’accesso al fondo sono state oltre 600mila, per più di 480mila erogazioni e un importo complessivo di circa 31 miliardi di euro. Nel corso dello scorso anno, la quota di giovani che ha richiesto l’accesso a un mutuo attraverso il Fondo di Garanzia statale è stata del 44,5%, valore che in questi primi mesi del 2025 si è alzato al 47% del totale. Il Fondo prevede una garanzia pubblica del 50%, ma richiede che l’ammontare del finanziamento non sia superiore a 250mila euro. In caso di difficoltà lavorative, la garanzia può inoltre offrire maggiore flessibilità nei rimborsi (in certi casi anche sospensioni). Con la legge di Bilancio del 2024, è stata poi stabilita la possibilità di richiedere l’innalzamento della garanzia per coloro che hanno un Isee qualificato e richiedono un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori.
Mutui per i giovani
Queste misure possono interessare in particolare a persone nella fascia d’età più giovane. Secondo i dati di MutuiSupermarket.it minori di 36 anni rappresentano il 43% delle richieste di mutuo per acquisto casa tramite canale online. I giovani sono naturalmente più inclini a piani di ammortamento a lungo termine, ma non solo: una richiesta su due riguarda finanziamenti dal valore elevato (superiore all’80%). MutuiOnline.it ha inoltre rilevato che, a partire dal 2021, il rafforzamento delle agevolazioni ha dato una spinta importante alle domande di finanziamenti da parte della fascia di popolazione con età inferiore ai 36 anni. Le richieste da parte di giovani sono infatti passate dal 29,7% del totale nel secondo trimestre del 2021, al 41,3% del primo trimestre 2022 (+39,1%). Da allora il valore si è mantenuto stabilmente attorno al 40% e nel primo quadrimestre del 2025 si è attestato al 39,1% del totale.
La differenza più marcata sulle richieste di mutuo tra i giovani e i maggiori di 36 anni, si osserva nelle finalità di finanziamento scelte: se per i minori di 36 anni l’acquisto della prima casa pesa per il 71,2% delle richieste, per chi è meno giovane questa finalità rappresenta solo il 43,6% del totale.
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