Nel 2024, la spesa pensionistica è cresciuta del 4,9%. In totale, al 31 dicembre 2024 le prestazioni sono state 23.015.011, per un ammontare complessivo annuo di 364.132 milioni di euro. Come spiega l’Osservatorio Inps, i beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16.305.880 (+0,5% rispetto al 2023); ognuno di loro percepisce in media 1,4 pensioni, anche di diverso tipo. L’importo medio del reddito da pensione per ogni beneficiario è di 22.331 euro. Sebbene le donne rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 51%), gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici: l’importo medio annuo dei redditi percepiti dagli uomini è infatti superiore a quello delle donne del 34% (25.712 contro 19.140 euro). Ben 4,6 milioni di pensionati percepiscono un assegno sotto i 1.000 euro, il 28,1% del totale. L’importo complessivo ricevuto dalle due fasce più deboli della popolazione pensionata (fino a 499,99 euro e tra 500 e 999,99) è dell’8,8% del totale. Solo 450.067 italiani hanno redditi da pensione superiori a 5mila euro (il 2,8% del totale) per un importo complessivo pari al 10,2% del totale.
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L’importo medio per la singola prestazione di 15.821 euro mentre l’importo medio del reddito da pensione per beneficiario nel 2024 è di 22.331 euro. Circa due terzi (68,1%) dei beneficiari di prestazioni pensionistiche percepisce una sola prestazione, mentre circa un terzo (il 31,9%) ne percepisce due o più. In particolare, il 24% dei beneficiari percepisce due prestazioni, il 6,7% tre e l’1,2% quattro o più. All’interno del gruppo dei titolari di più di una pensione la presenza femminile è dominante e aumenta al crescere del numero dei trattamenti pro capite: le pensionate rappresentano infatti il 58% dei titolari di due pensioni, il 68,3% dei percettori di tre pensioni e il 68,9% dei titolari di quattro o più trattamenti.
Invalidità
Le pensioni di tipo Ivs (invalidità, vecchiaia e anzianità/anticipate, superstiti) sono il 77,2% del totale delle pensioni, di cui il 53,8% relativo alle pensioni di vecchiaia/anticipate, il 3,9% a quelle di invalidità e il 19,5% a quelle ai superstiti. Le prestazioni di tipo indennitario si attestano al 2,7%, mentre quelle di tipo assistenziale sono pari al 20,2% del totale. Gli importi complessivi hanno una distribuzione più spiccatamente sbilanciata verso le pensioni di tipo Ivs, che coprono il 90,7% del totale; (il 73,7% del totale per le vecchiaia/anticipate). Il restante 9,3% è distribuito per l’1,2% sulle prestazioni di tipo indennitario e per l’8,1% su quelle di tipo assistenziale.
Nelle regioni settentrionali si ha un maggior numero sia di pensioni sia di pensionati (rispettivamente il 47,3% e il 47,7% del totale). Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+8,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale).
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