Sono stati pubblicati i nuovi dati Istat che possono essere riassunti così: la quota di percettori di pensione in Italia è tra le più basse d’Europa ed è presente un elevato il gap di genere. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di comprendere con maggior profondità il Report sulla pensione e partecipazione al mercato del lavoro dei 50-74enni.
Il 43,4% della popolazione di età compresa tra 50 e 74 anni non percepisce una pensione ed è occupata. Si tratta di quasi nove milioni di individui relativamente giovani, visto che l’età media è pari a 56,3 anni. La quota è in linea con la media dell’Unione europea (43,2%). La percentuale dei pensionati tra i 50 e i 74 anni di età, 32,1%, è invece tra le più basse in Europa, superiore solo a quelle di Spagna (24,3%), Danimarca (25,5%) e Grecia (31,7%), distanziandosi di oltre otto punti percentuali dalla media Ue27 (40,5%). Di contro, in Italia la quota di persone che non lavorano e non beneficiano di alcuna pensione (24,4%) è tra le più alte (è inferiore solo a quelle di Spagna, 29,8%, e Grecia, 25,1%) e si discosta dalla media dei Paesi di 8,1 punti percentuali.
Le differenze di genere, però, come abbiamo detto sono elevate: in Italia il 28% delle donne percepisce una pensione, contro una media europea del 40,7%; per gli uomini i valori sono rispettivamente 36,5% e 40,4%. In altri termini, l’Italia si colloca al di sotto della media Ue 27 di circa 13 punti percentuali per effetto della componente femminile (essendo la differenza di appena 4 punti con riferimento alla componente maschile).
Analizzando la popolazione tra 65 e 74 anni, dove è più consistente la percentuale di beneficiari di pensioni da lavoro, le quote più basse di pensionati da lavoro si osservano nel Mezzogiorno (57,6% rispetto a valori oltre il 77% nel Nord), tra le donne (56,2% contro 85,0% tra gli uomini), tra coloro che hanno al massimo la licenza elementare (56,5% rispetto al 78,6% dei laureati) e tra gli stranieri (31,5% rispetto a 71,0% degli italiani), anche per effetto di carriere lavorative più brevi e frammentate (Prospetto 2). Inoltre, la quota di percettori di pensioni non provenienti da pregresse attività lavorative, che in media è pari 7,6%, sale al 12,3% nel Mezzogiorno e al 16,5% per chi ha un titolo di studio pari o inferiore alla licenza elementare.
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