Negli emendamenti alla manovra, stretta sulle pensioni anticipate. Si allungano i mesi per la decorrenza del trattamento pensionistico per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata dal 2032. La proposta dispone infatti, per chi matura i requisiti per l’uscita anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, con un anno in meno per le donne) nel 2031 un posticipo della decorrenza di tre mesi. Ma quest’ultima aumenta progressivamente: a quattro mesi per chi matura i requisiti nel 2032 e 2033, a cinque mesi per chi li raggiunge nel 2034 e a sei mesi per chi li matura nel 2035 (quindi tre mesi in più rispetto al 2031).
Riscatti di laurea
Dal 2031, inoltre, il riscatto della laurea breve peserà meno per raggiungere i requisiti necessari al prepensionamento. Secondo una proposta nell’ultimo pacchetto di emendamenti presentati dal governo alla manovra, per chi matura i requisiti per l’uscita anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi) dal 1 gennaio 2031 non concorreranno, al conseguimento dei suddetti requisiti, sei mesi – tra quelli di anzianità contributiva – riscattati dalla laurea breve. Il valore del riscatto diminuisce di anno in anno: per chi matura i requisiti nel 2032 non concorrono 12 mesi tra quelli di anzianità contributiva riscattati dalla laurea breve, per chi li raggiunge nel 2033 i mesi diventano 18, poi 24 per chi matura i requisiti nel 2035 e infine 30 per chi li raggiunge nel 2035.
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