Con l’estate ormai al tramonto e il ritorno alla routine quotidiana, le famiglie italiane si preparano ad affrontare un autunno carico di impegni…e di spese. Da settembre a novembre il peso economico delle principali voci autunnali – tra bollette, Tari, scuola, alimentari e salute – potrebbe sfiorare i 3.000 euro a nucleo familiare. Una cifra importante, che potrebbe pesare sui consumi su cui pesano i recenti rincari di cibo e bevande.
Calano i consumi di cibo e bevande per il caro-carrello
Secondo i dati Istat diffusi oggi, le vendite al dettaglio di luglio sono rimaste stabili rispetto al mese precedente, con una lieve flessione in volume (-0,2%) ma un andamento positivo se si guarda all’anno precedente. Rispetto a luglio 2024, infatti, si registra un aumento dell’1,8% in valore, mentre i volumi restano stazionari. A rallentare sono soprattutto le vendite di beni alimentari (sia sul confronto mensile che su quello annuo). È un dato che riflette l’aumento dei prezzi legato al carrello della spesa. Il comparto alimentare, da sempre termometro sensibile delle abitudini quotidiane, ha infatti risentito dei rincari più marcati e così a luglio ha registrato un calo dello 0,4% in valore e dello 0,9% in volume.
In arrivo la stangata d’autunno
L’autunno, com’è tradizione, porta con sé una serie di costi stagionali inevitabili. Il ritorno a scuola rappresenta uno degli impegni più rilevanti per le famiglie con figli: tra libri di testo, materiale didattico e accessori vari, la spesa rimane significativa. A questo si aggiungono le bollette energetiche, che tornano a pesare con l’accensione del riscaldamento, e la Tari, che in diverse città ha subito ulteriori aumenti. In questo periodo molte famiglie concentrano anche le visite mediche e gli accertamenti rimandati durante le vacanze, un’altra voce che incide sul bilancio autunnale.
A queste cifre onerose si aggiungono i rincari sul fronte dell’alimentazione, versante sul quale le famiglie continuano a operare tagli e rinunce, a causa dell’accelerazione dei prezzi avvenuta soprattutto negli ultimi mesi. Nell’autunno, gli ulteriori rialzi faranno lievitare la spesa per tale voce a 1.697,50 euro. Si aggiungono anche maggiori spese per i costi dei condomini, che quest’anno registrano un rincaro del +3,3%. Una nota positiva viene, invece, sul fronte dei carburanti, che rispetto ai picchi degli scorsi anni segnano una diminuzione.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato l’importo della stangata autunnale, che aumenta nonostante la frenata dei costi dei beni energetici: le famiglie dovranno far fronte a una stangata di 2.981,10 euro.
“In autunno, tra rincari dei prezzi, spese obbligate per la scuola e gli attesi rialzi delle bollette energetiche, gli italiani potrebbero essere spinti a ridurre ulteriormente i consumi, con effetti negativi diretti sull’economia nazionale”, avverte il Codacons.
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