Sono circa 10 mila i miliardi di euro di risparmi dei cittadini Ue, in gran parte (circa il 70%) risulta parcheggiati infruttuosamente sui conti correnti. Una svolta verso una maggiore propensione a investire potrebbe arrivare dai conti di risparmio e investimento (Sia) proposti da Bruxelles nell’ambito del piano ampio progetto della Savings and Investments Union (SIU), concepito per rafforzare l’integrazione dei mercati dei capitali e ridurre la frammentazione tra Stati membri.
Lo scorso 30 settembre la Commissione Europea ha pubblicato una raccomandazione volta a stimolare gli investimenti attraverso questi conti risparmio progettati per “aiutare i cittadini a prendere decisioni finanziarie ponderate, migliorando in ultima analisi il loro benessere, la loro sicurezza finanziaria e la loro indipendenza”
“Con i Conti di risparmio e investimento europei, i cittadini potranno ottenere rendimenti migliori, sostenendo finanziamento delle imprese dell’Ue, crescita economica e creazione di posti di lavoro”, ha spiegato la commissaria ai Servizi finanziari, Maria Luís Albuquerque.
Come funzionano i SIA nel concreto
L’obiettivo è chiaro: trasformare la propensione degli europei a parcheggiare i risparmi su conti correnti e depositi a basso rendimento in un flusso vitale per imprese e mercati dei capitali. I conti di risparmio-investimento unirebbero semplicità operativa, agevolazioni fiscali e maggiore accessibilità agli strumenti finanziari. Bruxelles propone agli Stati membri di introdurre tali conti risparmio con trattamento fiscale favorevole, conformità fiscale automatizzata e semplice per gli investitori, commissioni eque e trasparenti e trasferimenti di portafoglio tra fornitori (compresi quelli transfrontalieri) fiscalmente neutri.
Nel concreto si tratta di conti forniti da fornitori di servizi finanziari autorizzati che consentono agli investitori retail di investire nei mercati dei capitali. Attraverso le SIA, i cittadini possono ottenere rendimenti più elevati sui propri risparmi rispetto a tenerli in depositi bancari e scegliere in quali prodotti finanziari e settori economici investire. In tal modo, contribuiscono anche a finanziare le imprese dell’UE, stimolando la crescita economica e la creazione di posti di lavoro in tutta Europa.
Non si tratta però soltanto di vantaggi economici. La Commissione immagina un sistema trasparente, in cui i provider abbiano un ruolo attivo nel rendere chiare le condizioni contrattuali, proteggendo i cittadini da costi nascosti o pratiche poco corrette.
Al pari degli incentivi, il successo dei SIA passa dall’alfabetizzazione finanziaria. Bruxelles intende rafforzare i programmi nazionali e promuovere campagne educative a livello comunitario. Senza una maggiore consapevolezza, infatti, i cittadini resteranno restii ad affidare i propri risparmi ai mercati.
Obiettivi e prospettive
Con i SIA la Commissione vuole mobilitare l’enorme mole di capitali inattivi nelle famiglie europee e convogliarla verso l’economia reale, riducendo al tempo stesso la dipendenza delle imprese da fonti di finanziamento esterne all’Unione. L’idea è anche quella di favorire una cultura dell’investimento che oggi manca, creando condizioni omogenee tra Stati membri e superando le barriere che ancora dividono i mercati dei capitali. Se adottati in modo uniforme, i SIA potrebbero contribuire a rafforzare la resilienza economica dell’Europa, stimolare l’innovazione e sostenere settori strategici attraverso nuove risorse. Allo stesso tempo, potrebbero avvicinare i cittadini al mercato finanziario, rendendoli più protagonisti delle proprie scelte di risparmio e più consapevoli del ruolo che i loro capitali giocano nello sviluppo collettivo.
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