Il risparmio si conferma una solida abitudine per la maggioranza degli italiani: secondo l‘Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, realizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Il Centro Einaudi, il 58% della popolazione riesce ad accantonare risorse. Si tratta del dato più alto registrato negli ultimi vent’anni, rilevato attraverso un campione di 1.500 interviste.
L’Italia consolida così la sua tradizionale vocazione al risparmio, rappresentando il 14% dell’intero ammontare di capitali risparmiati a livello europeo. Tuttavia, accanto al classico “gruzzolo per imprevisti”, emerge con forza una nuova forma di risparmio intenzionale, legato a obiettivi specifici: acquistare casa, sostenere i figli, o pianificare la pensione.
Perché si risparmia: tra sicurezza e progettualità
Oltre un terzo degli intervistati (36%) continua a risparmiare per far fronte a eventuali emergenze, confermando il tradizionale risparmio precauzionale. Ma cresce la quota di chi risparmia con un obiettivo preciso: il 38% pianifica in modo strategico l’accumulo di capitale, una tendenza particolarmente diffusa tra i 25 e i 44 anni e nelle fasce di reddito medio-alte.
Pur restando dominante, la sicurezza come finalità dell’impiego dei risparmi scende per la prima volta sotto la soglia del 50%. Il risparmio viene così sempre più percepito non solo come strumento di protezione, ma anche come leva di emancipazione sociale e libertà personale.
Il patrimonio degli italiani: la casa al centro
L’abitazione si conferma l’asse portante della ricchezza privata in Italia. Quasi l’80% degli intervistati vive in una casa di proprietà. L’interesse per il mattone non si affievolisce neppure con l’età: oltre il 7% degli over 60 dichiara l’intenzione di acquistare un nuovo immobile nei prossimi anni, spesso per migliorare le condizioni abitative o per esigenze legate al pensionamento.
Investimenti: obbligazioni in testa, azioni ai margini
Secondo Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, intervenuto alla presentazione dell’indagine, “il potere del denaro accumulato è forte, ma per essere realmente efficace deve circolare e generare valore tramite gli investimenti”.
Attualmente, le obbligazioni risultano lo strumento di investimento più diffuso: il 20% dei risparmiatori le possiede, una quota che sale oltre il 25% tra gli over 68, soprattutto uomini. Le azioni, invece, restano marginali: solo il 4,6% degli intervistati ha operato in Borsa nell’ultimo anno.
Previdenza: cresce l’interesse, ma resta una minoranza
La previdenza integrativa si fa strada tra le nuove generazioni, ma rimane ancora un’opzione minoritaria. Il 24,5% del campione ha sottoscritto una forma pensionistica complementare, una percentuale in crescita che è quasi raddoppiata rispetto a 15 anni fa. La maggiore adesione si registra tra i più giovani (29% nella fascia under 35), mentre scende al 21% tra i 55-64enni.
© Riproduzione riservata