Il vero collezionista ha sempre il bastone dalla parte del manico: mai un passo falso, mai una mossa incauta. Impugnare un antico accessorio da passeggio significa infatti essere sorretti da un valore che non traballa. E che poggia su materiali eccellenti, ulteriormente impreziositi da lavorazioni certosine. Benché fuori moda e ormai lontani dalle attenzioni del grande pubblico, i bastoni da collezione esercitano ancora un fascino magnetico su chi sa riconoscerne la rarità e la raffinatezza: tutt’oggi esiste infatti un mercato di nicchia popolato da appassionati che arrivano addirittura a possedere centinaia di esemplari.
Pezzi unici
«Nell’Ottocento questi oggetti erano di comune utilizzo e dicevano tutto di chi li portava. Ne descrivevano la personalità, la professione, il rango sociale: erano un’estensione della personalità. In quel periodo vennero realizzati pezzi unici di strabiliante fattura», racconta a Moneta Davide Blei, uno dei massimi collezionisti del settore, già consulente di Cambi Casa d’Aste per la realizzazione di una delle poche vendite italiane interamente dedicate. «Nel mondo – spiega infatti l’esperto – gli scambi di bastoni da passeggio avvengono tra singoli collezionisti e quasi mai davanti a un vasto pubblico. Questo rende ogni acquisto ancora più esclusivo, creando di fatto una élite di veri appassionati».
A dispetto delle sue dimensioni circoscritte, il mercato è tuttavia ricchissimo e caratterizzato da una inaspettata varietà di sottocategorie. «Ci sono i cosiddetti bastoni a sistema, tra i più collezionati, che nascondono al loro interno dei meccanismi sofisticatissimi. Si pensi ad esempio al bastone del sarto, con strumenti da cucito, al bastone-cannocchiale, al bastone-carabina o ai modelli con compassi, siringhe e strumenti di scrittura pronti all’uso. Poi ci sono i bastoni musicali, i bastoni marini, realizzati con avorio di narvalo, e i bastoni orologio», elenca Blei. Per i più licenziosi ci sono anche i bastoni erotici: alcuni esibiscono sculture esplicite, con dettagli trasgressivi, altri lasciano invece spazio (ma nemmeno troppo) all’immaginazione. Ad accomunare tutti questi modelli sono in ogni caso l’accurata manifattura e la finezza dei materiali, in genere oro, argento, osso, pietre o avorio. Quest’ultimo elemento, tuttavia, è oggi soggetto a rigide normative: non può infatti essere commercializzato liberamente e ciò ha ristretto ulteriormente il mercato.
Vendite proibite
«È paradossale, perché molti di questi oggetti sono stati realizzati nel secolo scorso, dunque le restrizioni sulla vendita d’antiquariato non hanno a che fare con la protezione degli animali», chiosa Blei al riguardo. Un bastone da passeggio di particolare valore può costare anche alcune decine di migliaia di euro, come nel caso di alcuni esemplari marini o di determinati bastoni “popolari”, scolpiti e intarsiati in un unico pezzo di legno. «Negli scambi tra collezionisti, oggi questi modelli sono in grande spolvero perché sono l’espressione di una abilità esecutiva che lascia ogni volta stupiti per la sua capacità di trasformare la materia prima in qualcosa di inedito. Chi non conosce questo mondo, nemmeno riesce a immaginare cosa la fantasia degli artigiani sia riuscita a produrre nel tempo», rimarca l’esperto. A fare il valore di un bastone è dunque la sua particolarità, spesso fatta di raffigurazioni insolite o di ingranaggi interni che oltrepassano la semplice gradevolezza estetica. L’occhio del collezionista, tuttavia, non si concentra solamente sull’impugnatura ma osserva anche la canna, ovvero il corpo principale del gioiello da passeggio. Anche la storia dell’oggetto ha una sua rilevanza, legata all’importanza delle mani che lo hanno impugnato.
«In passato i bastoni venivano utilizzati soprattutto da nobili, aristocratici e monarchi, che li sfoggiavano anche come simbolo del loro status sociale. Luigi XIV di Francia, ad esempio, usava portare bastoni lunghi e molto affusolati, che venivano poi adornati con fiocchi e coccarde». Blasonati influncer ante litteram, questi personaggi condizionavano le mode del tempo con i loro gusti e i loro vezzi, spesso replicati e adattati poi alle esigenze dei singoli proprietari. Già a partire dalla fine del Settecento, gli Incroyables (membri di un movimento di moda e controcultura emerso a Parigi) iniziarono a usare bastoni tozzi e massicci, in contrapposizione allo stile barocco e oltremodo decorato di Re Sole.
Mode e affari
Collezionare oggi un antico bastone da passeggio significa custodire un pezzo di storia sociale e artistica. Ed è proprio su questo aspetto che l’esperto offre una suggestione di natura economica: «Se un domani dovesse tornare di moda andare in giro col bastone, e non mi stupirei affatto visto che le tendenze sono cicliche, questi oggetti vedrebbero decuplicare il loro valore. Al momento non abbiamo indicatori di questo tipo, ma chi acquista per passione può anche ragionare nell’ottica dell’eventuale investimento».
Anche quando tale prospettiva non appare troppo immediata. Preservati perlopiù in collezioni private e quasi mai esibiti per ostentazione, questi accessori rientrano a buon diritto in una delle nicchie più specifiche dell’antiquariato, riuscendo però a smarcarsi dalle tradizionali dinamiche che regolano questo settore. I super appassionati continueranno a tenere vivo l’interesse, senza che le attuali flessioni di mercato mettano loro il bastone tra le ruote.
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