In cima alla reputazione online dei manager italiani si confermano i volti forti della finanza e dell’industria. È Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di MFE, a guidare ancora una volta la classifica “Top Manager Reputation” stilata da Reputation Manager, con un punteggio di 85,95. Merito della sua mossa strategica che lo ha portato a conquistare la prima tv commerciale tedesca Prosiebensat, dando vita a un nuovo colosso europeo da 300 milioni di spettatori.
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Stabile al secondo posto, con 85,85 punti, Claudio Descalzi, Ad di Eni, che incassa una semestrale da oltre 2,5 miliardi di profitti, confermando la solidità della sua gestione. Terzo gradino del podio per Carlo Messina, alla guida di Intesa Sanpaolo (85,29), che resta fuori dal risiko bancario ma batte le attese con un utile netto di 5,2 miliardi.
La classifica di Reputation Manager rappresenta un termometro per misurare l’impatto dei top manager italiani nel dibattito online.
Le stelle della top ten
Appena fuori dal podio troviamo Andrea Orcel (84,27), numero uno di UniCredit, che porta l’istituto di Piazza Gae Aulenti a superare i 100 miliardi di capitalizzazione, segna un semestre record e punta a salire ancora in Commerzbank.
Al quinto posto Renato Mazzoncini (A2A), seguito da un brillante Matteo Del Fante (Poste Italiane), che balza al sesto posto con 79,55 punti, grazie a una crescita degli utili del +14%, spinta da Bancoposta e dai servizi finanziari.
Settimo in classifica Luca de Meo, in attesa di partire con il suo nuovo incarico al vertice di Kering, mentre all’ottavo si conferma Urbano Cairo. Chiudono la top ten Alessandro Benetton e Stefano Donnarumma, quest’ultimo in crescita grazie a ricavi semestrali delle Ferrovie dello Stato a quota 8,2 miliardi, meglio del 2024.
Scalate e cadute oltre la top 10
Fuori dai primi dieci, le posizioni restano fluide. Brilla Cristina Scocchia, Ceo di Illy, che guadagna tre posizioni salendo all’undicesimo posto con 69,98 punti, nonostante le pressioni inflazionistiche sulla materia prima.
Giuseppina Di Foggia, amministratrice delegata di Terna, mantiene il dodicesimo posto, mentre Pierroberto Folgiero (Fincantieri) sale al tredicesimo, galvanizzato dalla crescita in Borsa e dall’annuncio del nuovo piano industriale centrato sulla difesa.
A seguire: il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro in quattordicesima posizione, Flavio Cattaneo (Enel) quindicesimo grazie a una semestrale positiva, e Giuseppe Castagna (BPM) sedicesimo, con un balzo di ben sei posizioni, rafforzando la sua leadership in un contesto bancario ancora in movimento.
Chiudono la top 20: Pietro Labriola (TIM), Gian Maria Mossa (Banca Generali), Brunello Cucinelli (stilista e imprenditore) e Francesco Milleri (EssilorLuxottica).

Chi sale davvero: il caso Lovaglio
Il nome che più di tutti sorprende? Luigi Lovaglio, amministratore delegato di MPS, protagonista di un vero e proprio sprint: +15 posizioni, fino alla 24ª piazza. Il manager si distingue per il rilancio su Mediobanca e per la sua gestione decisa e strategica in un contesto complesso.
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Tra gli altri balzi notevoli: Roberto Cingolani (22°, +6), Stephan Winkelmann (35°, +10), Claudio Andrea Gemme (50°, +16) e Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, che sale di ben 11 posizioni e ora si attesta al 73° posto, sospinto dai successi nerazzurri e dall’immagine manageriale sempre più forte.
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