Alla faccia del brindisi. Ogni volta che nel territorio di Montalcino si stappa una bottiglia di Brunello, l’impatto economico generato è di ben 117 euro, vale a dire il quadruplo del valore commerciale del vino. È il dato più emblematico delle elaborazioni del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, basate su rilevazioni dell’Ufficio di statistica della Regione Toscana e Istat, che fotografano un distretto in cui la notorietà internazionale del vino di punta continua a trasformarsi in ricchezza reale per l’intera area.
A sostenere questa “eno-industria” in continua espansione c’è un sistema ricettivo articolato, composto da 12 alberghi, dei quali tre a 5 stelle, e da 180 strutture extra-alberghiere, a partire dagli agriturismi, affiancate da decine di ristoranti (fra cui due stellati) enoteche e wine bar. L’analisi è stata presentata in occasione di Benvenuto Brunello, la manifestazione in corso a Montalcino che sabato 22 novembre ospita, nella Chiesa di Sant’Agostino, il talk Dalla vigna al mondo: enoturismo ed esperienze per il vino del futuro.
Il turismo conferma il momento d’oro del territorio. Nel 2024 le presenze hanno sfiorato quota 233mila, un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente e quasi il 30% in più sul 2019, ultimo anno pre-pandemia. Le stime provvisorie del 2025 indicano un ulteriore passo avanti: nei primi due quadrimestri il trend registra infatti un +0,6%, con circa 130mila presenze tra maggio e agosto, trainate da una forte crescita della domanda proveniente da Francia, Europa dell’Est, Cina e Regno Unito.
“L’enoturismo è un moltiplicatore di ricchezza che influisce positivamente sulle imprese vitivinicole, già alle prese con un’agenda difficile tra dazi Usa e calo dei consumi, ma anche sull’intera economia di Montalcino, per un beneficio diretto e indiretto da oltre 150 milioni di euro”, afferma il presidente del Consorzio, Giacomo Bartolommei. Un risultato che conferma come il nome Brunello continui a funzionare da attrattore economico e reputazionale.
I numeri dell’eno-industria del Brunello
L’identikit dell’enoturista che sceglie Montalcino conferma la dimensione internazionale del fenomeno. Il soggiorno medio raggiunge i 2,4 giorni, con una netta preferenza per le strutture extra-alberghiere che raccolgono il 74% delle presenze. Gli ospiti sono stranieri nel 71% dei casi e provengono per quasi due terzi da aree extraeuropee. Negli ultimi cinque anni la crescita è stata trainata soprattutto dagli Stati Uniti, che nel 2024 contano 50mila presenze, pari a un aumento del 47%, consolidando la loro posizione di primo mercato internazionale. In decisa espansione anche i flussi dai Paesi dell’Est Ue, saliti dell’87%, e quelli dal Far East e dall’Oceania, con Australia, Sud-Corea e Cina che dal 2019 a oggi registrano incrementi compresi tra il 61% e il 115%. Spiccano inoltre le performance di mercati europei meno lontani ma particolarmente dinamici: Spagna +108%, Polonia +89%, Francia +43%, tutte variazioni ben superiori alla media generale del +27,4%.
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