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Dal colpo al Louvre al water di Cattelan: i furti nei musei più ricchi di sempre

I gioielli di Napoleone rubati al Louvre valgono decine di milioni di euro. Ecco gli altri furti di quadri e opere d'arte più costosi: bottini anche da 1 miliardo

Il furto al Louvre, dove con il museo pieno di turisti sono stati fatti sparire i gioielli di Napoleone, non è certo il primo subito dal museo: basti pensare che nel 1911 un imbianchino italiano rubò la Gioconda. Difficile stabilire il valore esatto dei gioielli rubati: sicuramente inestimabile, visto il loro valore storico. Si parla di un bottino di decine di milioni. Ma quali sono stati i furti più remunerativi della storia?

Sul podio, il colpo al museo Gardner di Boston, dove nel 1990 due falsi agenti di polizia fecero sparire 13 opere, fra cui schizzi di Degas e Manet, tre dipinti di Rembrandt e Concerto a tre di Vermeer: bottino record di oltre 500 milioni di dollari secondo le stime di 35 anni fa. Oggi, il valore sarebbe di circa 1,1 miliardi. Nessuna delle opere è mai stata ritrovata, nonostante gli sforzi dell’Fbi.

Segue un altro furto avvenuto nella capitale francese: nella notte fra il 19 e il 20 maggio 2010, Vjeran Tomic si introdusse nel Musée d’Art Moderne di Parigi e rubò cinque dipinti di Picasso, Matisse, Modigliani, Léger e Braque per un valore superiore ai 100 milioni di euro. La polizia lo arrestò un anno dopo solo grazie a una soffiata, e nel 2017 fu condannato a otto anni di prigione. Anche in questo caso, nessuna traccia delle opere.

Stima simile per il bottino portato a casa nel furto alla Kunsthal di Rotterdam, il 16 ottobre 2012: rubati sette capolavori della pittura: Tete d’Arlequin di Picasso, La Liseuse en Blanc et Jaune di Matisse, Waterloo Bridge in London e Charing Cross Bridge, London di Monet, Femme Devant une Fenetre Ouverte, dite La Fiancee di Gauguin, Autoportrait di Meyer de Haan e Woman with Eyes Closed di Lucian Freud. Bottino stimato tra i 100 e i 200 milioni di euro per le tele, ancora disperse.

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Valeva 50 milioni la natura morta Papaveri gialli e rossi di Van Gogh, rubata due volte dal museo Mohamed Mahmoud Khalil di Giza, in Egitto. Fu trafugata una prima volta nel 1978 per poi essere ritrovata dieci anni dopo in Kuwait e finire rubata di nuovo nell’agosto 2010.

Per finire, ricco bottino anche con un’opera di un artista italiano: il 14 settembre 2019 da Blenheim Palace sparì America, la toilette in oro massiccio 18 carati di Maurizio Cattelan. L’opera era esposta in prestito dalla collezione permanente del Guggenheim: una scultura satirica, perfettamente funzionante, stimata fino a 5 milioni di sterline.

Una menzione a parte merita L’Urlo di Much, stimato 48 milioni, rubato (e ritrovato) ben due volte. La prima nel 1994: venne ritrovato in appena due mesi. La secondo, dieci anni dopo, insieme con una Madonna sempre di Munch, per un valore complessino di 92 milioni di dollari. In questo caso, ci vollero due anni per riportare a casa le opere.