Ammonta a 26,3 miliardi di euro la somma di denaro confluita nelle casse dello Stato nel 2024 attraverso l’attività di recupero dell’evasione fiscale. È il risultato più alto di sempre, in aumento del 6,5% sull’anno precedente.
Quando parliamo di recuperi, solitamente immaginiamo conti in banca nascosti e ingenti quantità di contanti occultati in qualche anfratto. Queste procedure possono però prevedere anche la confisca di opere d’arte, che spesso vengono acquistate da chi accumula capitali non dichiarati. Queste opere devono essere identificate e valutate, e successivamente possono essere destinate al patrimonio dello Stato, vendute all’asta per soddisfare i crediti fiscali o assegnate a musei o istituzioni culturali.
È questo il caso delle 52 opere confiscate a un cittadino che aveva evaso il fisco per circa un milione e mezzo di euro. L’operazione di recupero è stata condotta dalla Corte d’Appello di Milano e da Carabinieri, Guardia di Finanza e Nucleo Polizia Economico – Finanziaria di Milano, come spiegato durante una conferenza stampa da Enrico Massimo Manzi, presidente della II Sezione Penale della Corte d’Appello di Milano. Delle 52 opere, valutate in totale oltre 500mila euro, la Soprintendenza di Milano ne ha selezionate 25 per comporre la mostra “La grande pittura italiana. 25 capolavori del Novecento recuperati dallo Stato italiano”, che si svolgerà presso la Villa Borromeo D’Adda (Arcore, MB) in collaborazione con la Pinacoteca di Brera e il Comune di Arcore. Le opere, dopo essere esposte insieme durante la mostra, verranno suddivise e assegnate a note collezioni pubbliche: Pinacoteca di Brera e Museo del Novecento (Milano), Complesso Monumentale della Pilotta (Parma), Galleria d’Arte Moderna (Torino), Galleria Internazionale Ca’ Pesaro (Venezia) e Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma). Le restanti opere confiscate verranno invece battute all’asta.
I dipinti protagonisti della mostra, curata dalla responsabile delle collezioni del XX secolo della Pinacoteca di Brera Marina Gargiulo, con la collaborazione dello storico dell’arte arcorese Nicolò Navarrini, sono stati realizzati da artisti italiani fra la seconda metà del Novecento e gli inizi del 2000: tra gli altri ci sono Enrico Castellani, Piero Dorazio, Renato Guttuso, Mario Schifano, Mimmo Paladino, Filippo De Pisis e Giuseppe Capogrossi.
L’evento è la prima delle iniziative culturali, promosse dalla Pinacoteca di Brera e dal Comune di Arcore, nell’ambito del protocollo di intesa firmato dal sindaco Maurizio Bono e dal direttore Angelo Crespi, grazie anche alla collaborazione dell’assessore Nicolò Malacrida, finalizzata alla valorizzazione della Villa Borromeo d’Adda.
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