Nel mondo dell’eCommerce, la sostenibilità non è più un’opzione: è una richiesta sempre più esplicita da parte dei consumatori. Eppure, la risposta delle aziende rimane tiepida. Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, realizzato in collaborazione con DHL Express Italy, solo il 20% delle imprese ha avviato iniziative concrete in ambito ambientale, nonostante il 70% dei consumatori dichiari di prestare attenzione alle politiche green dei brand.
La discrepanza è evidente e rappresenta, oltre che una sfida, un’enorme opportunità per i merchant: due acquirenti su tre sono disposti a cambiare le proprie abitudini per ridurre l’impatto ambientale, e uno su tre è pronto a spendere di più per prodotti certificati o per opzioni di consegna sostenibili. Eppure, due terzi delle aziende non offrono ancora articoli con certificazioni ambientali e molti non hanno nemmeno preso in considerazione strategie di riciclo per il packaging.
Il rischio? Perdere terreno competitivo e, soprattutto, clienti. In un mercato sempre più attento ai valori, ignorare la sostenibilità può significare restare fuori dal radar di una clientela giovane, consapevole e pronta a scegliere brand più responsabili.
Ma cosa frena le aziende? Secondo l’indagine, la sostenibilità resta per molti un progetto embrionale: solo il 54% ha iniziato a investire in questo ambito, e nella maggior parte dei casi l’investimento resta sotto il 6% del fatturato. Mancano figure dedicate, piani strutturati e, spesso, la volontà di affrontare barriere economiche e culturali percepite come insormontabili.
Eppure, il messaggio è chiaro: la sostenibilità non è solo un dovere etico, ma un vantaggio competitivo. Chi saprà coglierlo, potrà non solo fidelizzare i clienti attuali, ma intercettare nuove fasce di pubblico sempre più attente al futuro del pianeta.
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