Pagare in negozio con un semplice sguardo verso un codice QR. Succede a Hangzhou, in Cina, per chi indossa occhiali intelligenti. Dopo tanti anni di gestazione gli occhiali smart stanno facendo breccia tra i consumatori grazie soprattutto all’apporto dell’intelligenza artificiale che ha permesso agli indossabili tech muniti di lenti di essere tra i candidati principe a finire sotto molti alberi di Natale. Indossare gli smart glasses oggi significa avere a disposizione una serie di funzionalità come il riconoscimento degli oggetti, la visione aumentata, la traduzione linguistica, la navigazione e la comunicazione a mani libere. Non più quindi un capriccio tech, ma un dispositivo indossabile utile nella quotidianità e nei viaggi e che potenzialmente potrebbe andare a insidiare l’attuale dominio degli smartphone.
I numeri specchiano una rapida crescita di pari passo con il proliferare dei modelli con l’arrivo di nuovi attori come le cinesi Xiaomi e Alibaba; anche Samsung che si appresta a fare lo stesso e appare difficile immaginare che Apple rimanga a lungo inerme davanti a un mercato che nella prima metà dell’anno è balzato del 110%, trainato dalla forte domanda di occhiali intelligenti Ray-Ban Meta, nati dalla collaborazione iniziata nel 2019 tra il colosso tech guidato da Mark Zuckerberg ed EssilorLuxottica, ossia il più grande produttore mondiale di occhiali, che già da due anni presidiano il mercato. Gli occhiali Ray-Ban Meta sono stati il prodotto più venduto nel 60 percento dei negozi EMEA di Ray-Ban nel terzo trimestre del 2024, secondo EssilorLuxottica. Il direttore finanziario di EssiLux, Stefano Grassi, ha indicato che l’obiettivo di produrre 10 milioni di smart glasses a fine 2026 probabilmente verrà raggiunto in anticipo. Il mercato nel suo complesso sta trovando una forte spinta dal segmento degli occhiali IA, cresciuto di oltre il 250% nell’ultimo anno. Stando alle proiezioni di Market.Us, il mercato globale degli occhiali IA raggiungerà i 31,5 miliardi di dollari entro il 2034 rispetto agli 1,5 miliardi del 2024, con una crescita media annua composta del 35,6%. Gli smart glasses stanno facendo proseliti soprattutto negli Stati Uniti e in generale tra le nuove generazioni a cui si abbina anche una crescente adozione strutturata in ambienti professionali. Il Nord America rappresenta infatti da solo oltre il 36,2% della quota totale.
Crescita fulminante
La tecnologia indossabile sta conquistando sempre più consumatori, in virtù anche di prezzi più accessibili, in media 300-400 dollari più bassi del costo originale dei primi Google Glass nel lontano 2014. Dal report State of Fashion, pubblicato da McKinsey e Business of Fashion, emerge che le vendite di smart glasses quadruplicheranno nel 2026 con i principali attori tech che hanno in programma il lancio di nuovi prodotti. «I consumatori si aspetteranno una connettività Internet affidabile, un’integrazione fluida con i loro dispositivi esistenti come telefoni e laptop, e compatibilità con l’IA multimodale per consentire un funzionamento fluido e con mani libere»; rimarcano gli esperti di McKinsey. I modelli utilizzati in ambito lavorativo richiederanno invece un approccio diverso. Ad esempio, i visori a realtà mista progettati per settori come la manifattura e il design possono essere fino a 10 volte più pesanti rispetto a modelli pensati per la vita quotidiana o lo sport, sarà pertanto necessario trovare il giusto equilibrio tra design e funzionalità
Connubio operatori-moda
Le partnership tra operatori tecnologici e marchi di moda saranno fondamentali per questa crescita con l’investimento di 3,5 miliardi di dollari di Meta in EssilorLuxottica che illustra la forza del modello di joint venture. EssilorLuxottica ha contribuito con stile, competenze produttive, valore del marchio e distribuzione, mentre Meta si è concentrata su hardware e software. La maggior parte delle partnership attuali segue questa struttura, inclusi gli accordi di Google con Kering, Gentle Monster e Warby Parker. Le opportunità per nuove iniziative continuano ad espandersi e in particolare colossi e startup cinesi sono in prima linea per sfruttare il vantaggio non da poco di poter attaccare un mercato interno enorme e redditizio, dove invece i servizi di Meta sono bloccati (inaccessibili senza una Vpn). Per capire il potenziale basta considerare come gli occhiali IA di Xiaomi siano subito balzati al terzo posto nel primo semestre con solo circa una settimana di vendite effettive del modello.
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