L’idrogeno “è un vettore che ha prospettive molto promettenti” e deve diventare “un volano per la valorizzazione dell’industria nazionale ed europea”, ma “bisogna lavorare per ridurre i costi di produzione che sono ancora troppo alti”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un videomessaggio al convegno Italian Hydrogen Summit, in corso alla Camera dei deputati.
“Confidiamo che l’idrogeno possa essere un elemento essenziale del mix energetico del futuro per rispondere alla crescente domanda di energia”, ha proseguito il ministro, sottolineando come questo vettore rappresenti “un pilastro fondamentale nella transizione energetica”.
Nel corso del suo intervento, Pichetto Fratin ha ricordato che l’Italia ha messo in campo la Strategia nazionale per l’idrogeno, definita come “una filiera che negli ultimi anni è cresciuta ma che ha bisogno di un mercato solido”. “Lo dobbiamo accompagnare con nuovi strumenti. Bisogna lavorare per ridurre i costi di produzione, che sono ancora troppo alti, e passare a dei prezzi compatibili con il mercato: oggi sono ancora due, tre, quattro volte superiori”, ha aggiunto.
Il ministro ha evidenziato l’importanza di aumentare la produzione sia a livello continentale che attraverso le importazioni: “La previsione per il 2030 è di dieci milioni di tonnellate prodotte nell’Unione europea e dieci milioni di tonnellate importate: è una sfida impegnativa per tutti”.
Infine, l’esponente del governo ha concluso con un messaggio di ottimismo sulle potenzialità italiane. “L’idrogeno – ha rimarcato – è l’elemento più diffuso al mondo e possiamo dire che abbiamo un grande giacimento anche noi”.
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