Se la California ha la Silicon Valley, l’Italia risponde con la Wellness Valley: oggi prima al mondo nel trasformare il benessere in economia. Un ecosistema che vale quasi 2 miliardi di euro e cresce più rapidamente di qualsiasi altro settore nazionale. A dirlo sono i dati del Wellness Valley Report 2025, che raccontano la storia di un territorio capace di fare dello “star bene” un vero motore di sviluppo, tra impresa, turismo e qualità della vita.
Un’economia che respira benessere
Questa valle del benessere si trova in Romagna. Dal 2011 al 2023 il settore del wellness in questa area ha registrato una crescita del 68%, conquistandosi un posto da protagonista nel panorama economico nazionale. Oggi contribuisce al 3,8% del Pil locale, quasi il doppio della media italiana (2%), e dà lavoro al 3,4% della forza occupata, un dato che racconta la solidità di un comparto capace di fare impresa intorno alla salute, al fitness, al turismo e alla qualità della vita.
E mentre in molti territori le imprese arrancano, qui il numero di aziende wellness è aumentato del 26% tra il 2021 e il 2024, a fronte di un calo complessivo del 5,6% del tessuto imprenditoriale regionale. È la dimostrazione che il “business del benessere” non è una moda passeggera, ma un motore economico che spinge la Romagna verso il domani.
Una spinta al turismo
Il benessere in Romagna non si produce soltanto, si vive. Su 14,8 milioni di arrivi registrati in Emilia-Romagna, il 61% – quasi 9 milioni di visitatori – sceglie la Romagna, e non solo per il mare. Le presenze turistiche raggiungono qui il 75% del totale regionale, segno di una permanenza più lunga e di un’offerta più ricca, dove sport, natura e lifestyle si intrecciano con sapienza tutta italiana.
Il 2024 ha visto una crescita del 7,4% degli arrivi internazionali, grazie a grandi eventi che hanno trasformato la Riviera in un palcoscenico globale del movimento: Tour de France, Formula 1 e World Skate Games hanno generato un valore economico complessivo di 338 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Un ecosistema diffuso
Tutto questo accade perché in Romagna il wellness è diventato una cultura collettiva, un modello di sviluppo condiviso da oltre 350 attori locali – amministrazioni pubbliche, scuole, università, operatori turistici e aziende – che collaborano per mantenere viva la prima Wellness Valley al mondo.
L’idea, nata nel 2003 dalla visione di Nerio Alessandri e promossa dalla Wellness Foundation, è oggi riconosciuta anche dal World Economic Forum di Davos come una best practice internazionale: un ecosistema dove la crescita economica va di pari passo con la salute e la qualità della vita.
Lo dimostrano anche i dati sul benessere della popolazione romagnola che risulta più attiva e in buona salute rispetto alla media italiana. Il 57% dei romagnoli pratica attività fisica regolare, contro il 49% della media nazionale e solo il 15% è sedentario (Italia: 27%). I giovani sovrappeso tra gli 11 e i 17 anni sono il 18%, rispetto al 27% nazionale. Gli over 65 a rischio disabilità per malattie croniche sono l’8%, quasi la metà della media italiana (16%). Anche l’incidenza del diabete tra gli over 60 è inferiore: 14% in Romagna contro 20% nel resto del Paese. La popolazione anziana si distingue anche per il benessere percepito: il 52% degli over 65 si dichiara in buona salute (Italia 45%) e solo il 9% è a rischio isolamento sociale (contro il 14% nazionale).
“Star bene conviene a tutti: governi, imprese e cittadini – ricorda Alessandri –. La Wellness Valley è la prova che investire nel benessere crea valore reale, per il territorio e per l’economia.”
Da terra di ospitalità a fabbrica del benessere, la Romagna oggi è la dimostrazione che la qualità della vita può essere anche un’eccellente strategia economica.
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