Oltre 2 milioni di spettatori, più di 11mila concerti organizzati in mille città italiane e internazionali, quasi 50mila lavoratori impiegati e 112 milioni di euro di entrate complessive. Sono i numeri del Rapporto Aiam 2024, presentato a Roma presso il Ministero della Cultura.
L’Associazione Italiana Attività Musicali (Aiam), che riunisce 249 organismi tra orchestre, festival, società di concerti, enti di formazione e promozione musicale, ha illustrato il quadro di un settore in crescita, capace di coniugare valore culturale e impatto economico. Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, la capo di gabinetto del Ministro Valentina Gemignani, il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone e il direttore generale Spettacolo del ministero della Cultura Antonio Parente oltre a numerosi esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni.
«Questa ricerca – ha spiegato il presidente Aiam Francescantonio Pollice – non è solo una lente di ingrandimento sulla mole di lavoro che in Italia e in ben cinque continenti i nostri soci svolgono quotidianamente nella promozione della musica e degli artisti italiani, ma anche lo strumento che mettiamo nelle mani di chi, a livello amministrativo e politico, ogni anno ci eroga quasi 19 milioni di euro attraverso il Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo per vagliarne la qualità».
«I numeri del nostro rapporto – ha aggiunto Pollice – dimostrano inconfutabilmente che siamo un investimento certo per il nostro Paese, perché in grado di alimentare un circuito culturale, sociale ed economico e di contribuire allo sviluppo del Pil nazionale, generando utile in termini di fiscalità, oneri previdenziali e contributivi scaturenti dall’attività diretta, indiretta e indotta del lavoro musicale».
Secondo i dati del rapporto, gli spettatori dei concerti Aiam (2.155.898 nel 2024) rappresentano oltre il 44% del totale della musica classica e jazz censito dalla Siae. Sul fronte occupazionale, il costo complessivo del lavoro supera i 72 milioni di euro, pari al 59% dei costi totali, un valore che, rispetto ai fondi pubblici ricevuti, risulta quattro volte superiore al contributo del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo (Fnsv).
I concerti organizzati dai soci Aiam nel 2024 sono stati 11.551, pari al 43% del totale nazionale nel settore della musica classica e jazz. Le attività hanno coinvolto 1.004 comuni italiani e 93 città estere, con una rete diffusa e un’importante proiezione internazionale grazie, in particolare, al Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica ETS, che promuove i talenti italiani nel mondo.
Nel suo intervento conclusivo, Pollice ha lanciato un appello alle istituzioni: «Siamo qui anche per lanciare un appello affinché venga aumentata la capienza del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo. Aiam rappresenta 249 istituzioni impegnate professionalmente nella diffusione della cultura musicale in Italia e nel mondo». Il presidente dell’associazione ha poi auspicato «un cambio di passo che renda omogenea sull’intero territorio nazionale la filiera musicale, attraverso l’adozione di opportuni indirizzi politici che ribaltino l’attuale sproporzione fra l’investimento in formazione e quello in produzione e distribuzione». E ha concluso: «Proponiamo, infine, che il governo s’impegni per la promozione di un piano nazionale per la costruzione di nuove sale da concerto in tutta Italia e soprattutto nelle città ancora sprovviste».
Leggi anche:
1. Diritti musicali: la finanza di Wall Street agita la bacchetta e guida la sinfonia dei diritti
2. Da Blackstone a Kkr, i maestri della finanza accelerano sui bond del pentagramma
3. Taylor Swift infrange ogni record: 4 milioni di copie vendute e torna su Disney+
© Riproduzione riservata