Adesso è ufficiale. La longeva e miliardaria saga di Star Wars è pronta a riprendersi la scena nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Una notizia che arriva a ridosso del Stars Wars Day, ricorrenza annuale che ogni 4 maggio riunisce i fan di tutto il mondo con eventi e sfilate nelle principali città, e che segna, dopo l’esperienza fantascientifica in Blade Runner 2049, l’esordio assoluto di Ryan Gosling nell’universo di Guerre Stellari. Un universo in continua espansione che non poteva scegliere una data migliore per l’arrivo nelle sale del nuovo episodio, di cui peraltro è stato già svelato il nome Star Wars: Starfighter: il 2027.
Una scelta non casuale, dato che arriva a esattamente 50 anni di distanza dall’uscita dal rivoluzionario Star Wars – La nuova speranza. Film che diede il là a un franchise immortale capace nel corso degli anni di unire generazioni su generazioni, di dar vita a un impero miliardario e di rendere il suo stesso creatore, George Lucas, il secondo regista più ricco al mondo (dietro a Steven Spielberg), con un patrimonio di quasi 5 miliardi di dollari secondo Forbes.
Star Wars e la rivincita di George Lucas
Quella di Lucas è una rivincita da record considerando che chi vide in anteprima il film nel gennaio del 1977 pensava che Star Wars avrebbe decretato la fine di Lucas. Ipotesi che nel 1976 permise al genio statunitense di strappare quella che poi sarebbe diventata la sua pepita d’oro e al contempo uno dei più grandi rimpianti per la Fox. La casa cinematografica infatti accettò, probabilmente anche sghignazzando con piacere, di lasciare a Lucas, su sua precisa richiesta, i diritti sugli eventuali sequel e il 60% dei proventi derivanti dal merchandise.
Percentuale che poi arrivò fino alla loro totalità. Un colpo di coda che gli aprì le porte di El Dorado. Prima del 2012 i sei episodi della saga avevano fruttato al botteghino circa 4,4 miliardi di euro, neanche un quarto rispetto a quelli del merchandise: oltre 25 miliardi di euro. Già il 2012, un altro anno decisivo. E non per la fine del mondo auspicata dai Maya. Ma per Star Wars e Lucas, che decise di vendere la sua Lucasfilm (con annessa la proprietà del franchise di Indiana Jones, altra creatura del regista americano) alla Disney per la “modica” cifra di 4,1 miliardi di dollari.
Operazione che diede il via alla produzione della nuova e ultima (almeno per ora) trilogia, oltre che a una scia di diverse serie tv che hanno catturato a sé nuovi fan: da Mandalorian e Skeleton Crew, rispettivamente con Pedro Pascal e Jude Law, fino ad arrivare a Obi-Wan Kenobi che ha segnato il ritorno di Ewan McGregor, tanto per citarne alcune.
I conti della Disney
L’anno scorso in una sezione intitolata «I franchise duraturi evidenziano la nostra forte proprietà intellettuale e le nostre capacità di monetizzazione uniche», Disney ha evidenziato che la Lucasfilm avrebbe generato un valore di quasi 12 miliardi di dollari per l’azienda. Specificando che dalla sua acquisizione e da quella della Marvel Studios (operazione realizzata nel 2009 per 4 miliardi di dollari), ha visto un ritorno sull’investimento rispettivamente di 2,9 e 3,3 volte. Cifre che riflettono il rapporto tra i ricavi e gli investimenti sui titoli usciti dopo l’acquisizione della proprietà intellettuale di Marvel e Star Wars.
Nel dettaglio, i ricavi riflettono i flussi aggregati di ricavi decennali, sia generati che attesi, direttamente associati alle uscite (comprese le sale cinematografiche, l’home entertainment, la televisione a pagamento e gratuita e i prodotti di consumo). Inoltre, la casa di Topolino ha tenuto a precisare che questi dati non includono i flussi di ricavi derivati, come le attrazioni dei parchi, né includono gli originali associati a tali franchise o i ricavi dei prodotti di consumo pre-stabiliti in franchise.
Per quanto riguarda gli investimenti, invece, la cifra non comprende quindi i costi di distribuzione aggiuntivi o le spese generali, ma riflette i costi di produzione dei film, la stampa e la pubblicità associata alle uscite nelle sale. Proprio guardando ai costi produzione, è emerso dai documenti aziendali che per realizzare i cinque film di Star Wars la Disney ha messo sul piatto un totale di 2,1 miliardi di dollari. Cifra spinta soprattutto da Il Risveglio della Forza – il primo episodio della nuova trilogia, costato la bellezza di 567,3 milioni di dollari. Una Morte Nera per tanti, una Forza necessaria per Topolino.
Lucas e l’aneddoto con Steven Spielberg

Sono molti gli aneddoti intorno alla nascita e all’universo Star Wars. Tra questi però non possiamo non raccontarne uno in particolare. Il tema? Una scommessa da milioni di dollari. Preoccupato dalle lente e costose (oltre le stime previste) riprese di Guerre Stellari, Lucas decise di far visita a un suo caro amico, nonché collega: Steven Spielberg, impegnato in quel momento in Alabama a girare un altro film di fantascienza “Incontri Ravvicinati del terzo tipo”.
«George arrivò con i nervi a pezzi: non credeva di essere riuscito a soddisfare le sue aspettative riguardo il film, e alla visione che aveva avuto mentre lo aveva scritto. Pensava di avere girato un film di fantascienza per bambini», raccontò lo stesso Spielberg in un’intervista, aggiungendo che Lucas era così disperato da dirgli: «Il tuo film farà più successo di Guerre Stellari! Sarà il miglior film di tutti i tempi. Il set è magnifico, stai facendo delle cose pazzesche. Senti: facciamo uno scambio. Io ti do il 2,5% dei guadagni di Guerre Stellari e tu mi dai il 2,5% di quelli di Incontri ravvicinati». Spielberg non esitò: «Certo, scommettiamo pure. Perfetto». Detto, fatto. Incontri ravvicinati ha avuto un successo discreto, ma «Guerre Stellari è stato un fenomeno mondiale. È logico che sia stato io a beneficiarne, da quella scommessa: ancora oggi ci ricavo dei soldi», ammise a distanza di anni lo stesso Spielberg.
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