I voli aerei, nonostante il loro enorme impatto climatico, sono più economici dei viaggi in treno. In più della metà delle tratte in Europa costa meno prendere l’aereo che salire su un treno, addirittura fino a 26 volte meno. Lo rivela un nuovo rapporto di Greenpeace accendendo i riflettori su un cortocircuito del sistema europeo dei trasporti.
L’Italia, tra i peggiori casi d’Europa
Il rapporto esamina 142 tratte in 31 Paesi europei, mostrando che i voli sono mediamente più economici dei treni sul 54% delle 109 tratte transfrontaliere analizzate. Secondo lo studio pubblicato da Greenpeace Europa Centro-Orientale, nelle 16 tratte internazionali che coinvolgono l’Italia, nel 88% dei casi addirittura l’aereo costa meno del treno. Solo tre Paesi in Europa fanno peggio. A ciò si aggiunge spesso anche una grande differenza di prezzo: viaggiare da Lussemburgo a Milano costa quasi 12 volte di più in treno che in aereo, da Barcellona a Londra fino a 26 volte di più.
“Questa situazione non è dovuta a questioni di efficienza, ma all’inerzia politica europea che consente alle compagnie aeree di godere di privilegi fiscali ingiusti che sfavoriscono il trasporto ferroviario a spese del clima del pianeta”, denuncia Federico Spadini della campagna Clima e trasporti di Greenpeace Italia.
Greenpeace ricorda infatti che le compagnie aeree continuano a beneficiare di agevolazioni fiscali ingiustificate, come l’esenzione dall’Iva sui voli internazionali e il mancato pagamento dell’imposta sul cherosene. Al contrario, le ferrovie devono pagare tasse sull’energia, Iva e pedaggi.
Le tariffe aeree artificialmente basse continuano a spingere i viaggiatori a scegliere l’aereo, con le compagnie aeree low cost che dominano il mercato. Un esempio su tutti è Ryanair. La compagnia irlandese ha raddoppiato gli utili nel periodo aprile-giugno: 820 milioni di euro contro i 360 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell’anno scorso, battendo le stime degli analisti che attestavano un utile di 716 milioni di euro. Anche le vendite sono aumentate (+20%) attestandosi a 4,34 miliardi di euro.
L’impatto ambientale e la proposta del biglietto climatico
Secondo Greenpeace, un passeggero in aereo emette in media cinque volte più CO₂ per chilometro rispetto a chi viaggia in treno. E se si considera la ferrovia alimentata al 100% da energia rinnovabile, l’impatto climatico del volo può essere oltre 80 volte superiore. “Anche se la crisi climatica peggiora, il sistema dei trasporti europeo continua a favorire il mezzo di trasporto più inquinante, con prezzi dei voli assurdamente bassi rispetto a quelli dei treni, che sarebbero molto più sostenibili”, sottolinea Spadini.
Per rimediare a questa stortura, l’associazione propone un cambio di rotta a Bruxelles e ai governi nazionali: più investimenti nel trasporto ferroviario e l’introduzione di “biglietti climatici”, accessibili, semplici da usare in tutta Europa e pensati per rendere il treno la scelta più logica ed economica.
“L’Europa deve rendere il treno l’opzione più economica, non quella più penalizzata”, conclude Spadini. Il messaggio è chiaro: viaggiare pulito non dovrebbe essere un lusso.
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