Un’importante operazione condotta congiuntamente dall’Ufficio territoriale Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi agroalimentari) di Puglia e Basilicata e dai Carabinieri Forestali ha portato al sequestro di circa 1.500 quintali di vino sfuso impropriamente etichettato come “Primitivo Salento Igp” e “Primitivo Puglia Igp”. Il valore complessivo della merce sequestrata supera 1,5 milioni di euro.
Il blitz è scattato nei giorni scorsi in provincia di Lecce, durante un sopralluogo mirato che ha fatto emergere gravi violazioni ai disciplinari di produzione delle due Indicazioni Geografiche Protette. A seguito delle irregolarità riscontrate, le autorità hanno proceduto al sequestro del prodotto, ritenuto non conforme agli standard previsti per poter fregiarsi delle denominazioni tutelate.
L’operazione rientra nella campagna di controlli straordinari avviata in occasione della stagione vendemmiale 2025, con l’obiettivo di rafforzare i meccanismi di tracciabilità e contrastare pratiche fraudolente nel comparto vitivinicolo.
“Questa operazione conferma l’efficacia del sistema di tutela del Made in Italy messo in campo dal Governo Meloni”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Difendere le nostre eccellenze significa salvaguardare le imprese oneste e rafforzare la trasparenza delle nostre filiere agroalimentari”.
Le verifiche, attualmente ancora in fase iniziale, proseguiranno per tutta la stagione autunnale con ispezioni a tappeto sull’intero territorio regionale, in particolare nei territori a maggiore vocazione vitivinicola. L’obiettivo è duplice: da un lato, tutelare i produttori virtuosi, dall’altro proteggere i consumatori, garantendo la veridicità delle informazioni presenti in etichetta e l’origine certificata dei prodotti.
Il comparto del vino – lo ricordiamo – rappresenta uno dei pilastri dell’agroalimentare italiano, con un giro d’affari annuo che supera i 14 miliardi di euro e con l’Italia ancora leader mondiale per volumi produttivi. Tuttavia, proprio per il suo valore, il settore è spesso esposto a tentativi di sofisticazione e frode commerciale, specialmente in fasi sensibili come la vendemmia.
Le Indicazioni Geografiche Protette, proprio come il Primitivo di Puglia, sono strumenti fondamentali per valorizzare i territori e garantirne la riconoscibilità sui mercati internazionali. Per questo, la loro tutela assume un valore strategico anche sul piano economico.
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