“Il costo dell’energia rimane un concreto e pericoloso squilibrio competitivo. Oggi, in Europa, le nostre imprese pagano l’energia fino a tre volte di più rispetto ad altre grandi economie. A settembre 2025 il costo medio dell’energia elettrica, Prezzo Unico Nazionale, in Italia era di 109,08 euro/MWh, contro i 34,81 della Francia, i 83,51 della Germania, i 61,04 della Spagna. Un divario dovuto al fatto che il prezzo dell’energia elettrica nell’Unione Europea è legato al prezzo del gas naturale utilizzato per la sua produzione e l’Italia risulta più penalizzata perché utilizza molto più gas rispetto agli altri Paesi europei per produrre elettricità”. Lo ha detto questa mattina all’assemblea 2025 di Assolombarda, il presidente dell’associazione, Alvise Biffi, per il quale “è urgente un approccio programmatico e sistemico di politica industriale” accelerando nel breve termine sullo sviluppo delle rinnovabili già mature e competitive, come il fotovoltaico e l’eolico. Nel medio-lungo periodo, invece, bisogna guardare con coraggio a tutte le tecnologie in grado di garantire energia a un prezzo competitivo: i cosiddetti gas verdi – biometano e idrogeno – per avviare la decarbonizzazione dei settori più difficili da riconvertire; e il nucleare di nuova generazione, che oggi è più sicuro e più sostenibile”, ha sottolineato Biffi.
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Ricordando che nel mondo si contano 10.332 data center, di cui più di 2.200 in Europa e 168 strutture presenti in Italia: la Lombardia emerge come polo strategico in rapida crescita, con il Quadrilatero che ne concentra 74 e Milano che, da sola, copre il 46% della potenza nazionale. In uno scenario di pieno sviluppo una loro applicazione integrata consentirebbe in Italia un risparmio complessivo di 5,7 milioni di tonnellate di CO2 l’anno con un beneficio economico stimato di circa 1,7 miliardi di euro”.
Sul tema della Legge di Bilancio, il presidente di Assolombarda ha chiesto “più coraggio” perché “il momento è adesso”. Da sciogliere c’è il nodo della produttività delle microimprese: “le leve su cui lavorare per aumentare la produttività sono l’Ia e l’innovazione, le competenze e l’energia”, ha sottolineato Biffi che ha anche lanciato il progetto ForgIA per “costruire un ecosistema di dati condivisi dalle filiere e dai distretti industriali, messi a disposizione per forgiare soluzioni di intelligenza artificiale. La sua nascita consente di organizzare, valorizzare e rendere accessibili i dati industriali, con l’obiettivo di aumentare la produttività del manifatturiero e favorire la trasformazione digitale delle imprese”.
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