Guai in vista per Amazon e Microsoft: la Commissione Ue ha avviato due indagini per valutare se i due gruppi debbano essere designati come gatekeeper, ovvero grandi piattaforme digitali che costituiscono un’importante porta di accesso tra gli utenti commerciali e i consumatori, per i rispettivi servizi di cloud computing Amazon Web Services e Microsoft Azure, nonostante non soddisfino le soglie previste dalla legge per dimensioni, numero di utenti e posizione di mercato.
Qualora la Commissione concludesse che sono da considerare come gateway importanti, scatterebbe la sorveglianza Ue. Amazon e Microsoft avrebbero quindi sei mesi di tempo per garantire la piena conformità dei loro servizi di cloud agli obblighi del Digital Markets Act.
Intelligenza artificiale
“I servizi di cloud computing alimentano il futuro digitale dell’Europa, consentendo lo sviluppo dell’IA e promuovendo l’innovazione. Tali servizi dovrebbero essere offerti in un ambiente equo, aperto e competitivo che promuova la fiducia e garantisca la sovranità tecnologica dell’Europa“, ha detto la vice presidente della Commissione Ue Henna Virkkunen. “Con le indagini di mercato di oggi vogliamo valutare se Amazon e Microsoft con i loro servizi cloud Amazon Web Services e Microsoft Azure si qualificano come gatekeeper e, in caso affermativo, come garantire un’applicazione efficace del Digital Markets Act nei servizi di cloud computing”.
Una terza indagine valuterà se il Digital Markets Act è in grado di affrontare efficacemente le pratiche sleali e quelle che limitano la competitività e nel settore del cloud, fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. L’indagine si tradurrà in una relazione finale da pubblicare entro 18 mesi, che può proporre l’aggiornamento degli obblighi del Dma in materia di cloud tramite un atto delegato della Commissione.
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