La Giorgio Armani spa ha composto il suo nuovo consiglio di amministrazione che ieri si è riunito per la prima volta. I membri scelti dalla Fondazione Giorgio Armani e dagli eredi, seguendo le volontà testamentarie del fondatore, sono otto (rispetti ai sette precedenti), di cui tre rappresentanti della famiglia dello stilista scomparso lo scorso 4 settembre. Quattro consiglieri sono esperti nel settore della moda e della finanza senza deleghe operative, poi ci sono l’amministratore delegato che ha anche le funzioni di direttore generale, unico dipendente previsto nel cda, cui è affidata la gestione operativa dell’azienda.
Nello specifico si tratta di Pantaleo Dell’Orco (presidente), la nipote di Re Giorgio, Silvana Armani (consigliere), Andrea Camerana (consigliere), Giuseppe Marsocci (nominato il mese scorso ad e direttore generale), l’ex ceo di Gucci, Marco Bizzarri (consigliere), il fondatore di Yoox Federico Marchetti (consigliere), l’imprenditore Angelo Moratti (consigliere) e John Hooks (consigliere). Hooks, già manager di lungo corso in Giorgio Armani, è stato in azienda per 11 anni fino a diventare vicepresidente e stretto collaboratore del fondatore (aveva poi lasciato il gruppo nel 2011 per entrare nel board di Miroglio fashion). Escono dal Consiglio, Rosanna (sorella dello stilista) e l’altra nipote, Roberta Armani.

In una nota della società viene sottolineato che “il cda opererà nel rispetto dei principi fondanti definiti dal signor Armani, garantiti dalla Fondazione Giorgio Armani, la cui partecipazione nel capitale della società è stabilito che non sarà mai inferiore al 30%, indipendentemente dai futuri sviluppi che potrebbero portare all’ingresso di nuovi soci o a una quotazione in Borsa”. I membri della Fondazione sono Dell’Orco (presidente), Camerana (consigliere), Irving Belotti (consigliere), Elena Terrenghi (consigliere) e Andrea Silvestri (consigliere). “Il nuovo cda della Giorgio Armani spa è composto da membri della famiglia e dall’amministratore delegato, tutti collaboratori di lunga data del signor Armani, affiancati da professionisti indipendenti di riconosciuta competenza ed esperienza”, ha sottolineato Dell’Orco. “Questo rappresenta la migliore garanzia per la prosecuzione, valorizzazione e attualizzazione dell’idea di bellezza, del modello di business e dei valori etici costruiti dal signor Armani in cinquant’ anni di storia, permettendoci di affrontare al meglio le sfide e le opportunità del mercato”.

Il riassetto della governance arriva mentre gli eredi si preparano a cedere una quota del 15% del gruppo entro 18 mesi, come previsto dal testamento dello stilista. Tra i potenziali acquirenti con diritto di prelazione figurano EssilorLuxottica, Lvmh, L’Oréal e altri leader del settore. La Fondazione manterrà comunque almeno il 30% del capitale, assicurando continuità e salvaguardia della visione del fondatore.
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