A Livigno oggi è stata inaugurata la cabina primaria Enel più alta d’Italia, realizzata a 2177 metri di quota. L’infrastruttura, interamente ipogea, è stata progettata per alimentare i siti olimpici di Milano Cortina 2026, ma non solo, anche e soprattutto per rendere più moderna e resiliente la rete dell’Alta Valtellina.
Un’opera che guarda al territorio e al suo futuro
La cabina è stata costruita con tecniche che riducono al minimo l’impatto ambientale. Sono stati riutilizzati 27.000 m³ di terre e rocce derivanti dagli scavi e avviata la piantumazione di 20.000 specie autoctone, in linea con i principi dell’economia circolare, un’idea che la montagna ha fatto sua ben prima che venisse chiamata così.
L’intera struttura è nascosta e armonizzata nel paesaggio, senza impatto visivo e anche con l’assenza di ventole, così da ridurre al minimo l’impatto acustico.
Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha definito la cabina “un’opera tanto efficiente quanto indispensabile” e “un esempio concreto di sostenibilità”, un nuovo esempio della capacità della Lombardia di ammodernarsi e rimanere sempre al passo con i tempi. Perché, come ha sottolineato il presidente, “la Lombardia è una comunità che di fronte alle sfide e alle opportunità si ricompatta sempre”. Il progetto rappresenta una delle eredità più importanti che i Giochi lasceranno al territorio, frutto dell’accelerazione generata dalle Olimpiadi.

Il sindaco di Livigno Remo Galli ha ricordato come l’opera nasca anche da esigenze concrete di sicurezza: “Dopo la valanga del 1° aprile 2024, che ci aveva isolato anche dal punto di vista energetico, avevamo bisogno di un’infrastruttura capace di proteggerci. Questa cabina nasce dal territorio e ascolta il territorio”. E, in linea con questa visione, il Direttore Enel Grids and Innovation Gianni Vittorio Armani, sottolinea che la nuova cabina rappresenta un investimento di lungo periodo: “È un’infrastruttura che unisce innovazione e sostenibilità, pensata per i prossimi sessant’anni”. Si tratta di un’opera realizzata per innovare, ma senza lasciare impronte, capace di adattarsi al contesto alpino grazie a reti resilienti, telecontrollo remoto e sistemi ridondanti.
Insomma, i Giochi sono stati solo la scintilla. Questa cabina resterà come patrimonio permanente, ed è un motivo d’orgoglio per l’intera comunità.
Un piano da 47 milioni per rendere la rete più sicura
La nuova cabina rientra in un piano di investimenti complessivi da 47 milioni di euro tra Livigno e la Valtellina. Gli interventi includono: 60 km di nuovi cavi interrati, 18 km di linee aeree dismesse e 12 cabine riqualificate con tecnologie di innovazione, tutto in un’ottica di creare energia rinnovabile al 100% per i siti olimpici.
In totale, l’infrastruttura migliorerà la qualità del servizio per circa 20.000 clienti, garantendo stabilità e capacità di crescita anche dopo Milano Cortina 2026.
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