Dal 1° gennaio 2026 scatteranno una serie di aumenti dei pedaggi autostradali. A comunicarlo il Mit: «La sentenza contraria della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi Pef regolatori (piani economico finanziari delle singole concessionarie in corso di approvazione, ndr) . L’Art (Autorità di regolazione dei trasporti) ha poi determinato che l’adeguamento tariffario all’inflazione sarà del 1,5%. Dal 1° gennaio 2026, pertanto, per tutte le società concessionarie autostradali per le quali è in corso la procedura di aggiornamento dei relativi piani economico finanziari, sulla rete a pedaggio gestita, è previsto un adeguamento tariffario dell’1,5%, pari all’indice di inflazione programmata per l’anno 2026. Ciò è quanto stabilito, a seguito delle decisioni della Corte Costituzionale e di Art, sulle quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può più intervenire».
I pedaggi
La variazione più alta in termini percentuali riguarda l’autostrada Salerno-Pompei-Napoli, per la quale è previsto un incremento dell’1,923% in base al Piano Economico Finanziario vigente. Adeguamento tariffario pari all’1,46% per la società Autostrada del Brennero S.p.A., con concessione scaduta, per la quale è in corso il riaffidamento.
Aumento standard del 1,50% per: Autostrade per l’Italia, Brescia-Padova, Autovia Padana, Salt – Tronco Autocisa, Consorzio Autostrade Siciliane, Milano Serravalle, Tangenziale di Napoli, Rav, Sat, Satap A4, Sav, Sitaf, Fiori – Tronco A6, Cav e Asti-Cuneo. Alla stessa percentuale di incremento si aggiungono anche le tratte gestite da CAL S.p.A., ovvero Pedemontana Lombarda, TE e Brebemi. Nessun aumento invece per l’Autostrada Alto Adriatico e Strada dei Parchi.
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