Rigenerare l’agricoltura e la filiera agroalimentare e “Make America Healthy Again”. È questo l’obiettivo di inizio legislatura dichiarato da Robert F. Kennedy Jr, il segretario alla Salute fortemente voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nonostante le varie perplessità. Nipote del presidente assassinato, è una figura controversa che non ha tradito le premesse da quando è stato nominato (lo scorso 13 febbraio).
Spalleggiato dallo stesso Trump ha avviato una profonda rivoluzione nei piatti degli americani, campioni mondiali di obesità, e ha annunciato standard produttivi più elevati, dal punto di vista sanitario e ambientali, per l’agricoltura statunitense. «Milioni e milioni di americani che desiderano aria pulita, acqua pulita e una nazione sana sono preoccupati per le tossine presenti nel nostro ambiente e per i pesticidi presenti nel nostro cibo», ha dichiarato Trump durante un comizio in Arizona con Kennedy jr che ha annunciato una stretta sui prodotti chimici utilizzati nei campi per ridurne l’impatto sulle malattie croniche. E non è certo un caso che secondo il Wall Street Journal la Bayer, per porre fine alle azioni legali sul glifosato, starebbe valutando la possibilità di un fallimento della controllata Monsanto che produce il diserbante più criticato ma anche più diffuso al mondo.
Usa, Ue e Regno Unito
Una conferma del cambiamento viene dalla recente visita in Gran Bretagna per la guerra dei dazi del segretario all’Agricoltura statunitense, Brooke Rollins, che in merito alle barriere commerciali poste dall’Unione Europea e Regno Unito per motivi sanitari ha parlato di un possibile ripensamento nelle tecniche di produzione a stelle e strisce, come il pollo al cloro e la carne agli ormoni vietate nel Regno Unito e nell’Ue. Negli Stati Uniti, gli allevatori sono autorizzati a utilizzare lavaggi al cloro e altri disinfettanti per rimuovere i batteri nocivi che potrebbero aver infettato i polli durante l’allevamento e la macellazione.
L’Ue ha vietato questa pratica nel 1997 ritenendo che il cloro compensasse o mascherasse standard igienici e di benessere animale più scadenti nelle fasi iniziali della filiera alimentare. Rollins ha anche evidenziato che alcuni produttori di carne bovina statunitensi si stanno allontanando dall’uso degli ormoni. «I nostri allevatori di bovini, ovviamente, osservano costantemente l’andamento del mercato. E se il mercato richiede una tipologia specifica, o se hanno maggiori opportunità da qualche parte, allora penso che potenzialmente assisteremo a qualche cambiamento», ha dichiarato.
Una prospettiva destinata a cambiare i rapporti commerciali tra i due continenti dopo scontri storici. Come quello sugli omg, vietati nell’Ue, ma ammessi negli Usa che avevano addirittura provato a fare pressioni anche sull’Italia, come mostrato dai file di Wikileaks. Ma il pressing salutista ha riguardato l’intera filiera con il segretario alla Salute americano che poco dopo aver assunto l’incarico ha incontrato i dirigenti di aziende come PepsiCo, General Mills, Tyson Foods, Smucker’s, Kraft Heinz e Kellogg’s per invitarli a migliorare la qualità delle proprie produzioni. E solo qualche settimana dopo, il 22 aprile, ha annunciato che gli Stati Uniti vieteranno otto coloranti alimentari artificiali di uso comune nel tentativo di aiutare gli americani a «sapere cosa c’è nel loro cibo».
Gli esperti hanno collegato i coloranti, presenti in decine di alimenti, tra cui cereali, caramelle, snack e bevande, a problemi neurologici in alcuni bambini. La Food and Drug Administration (l’Agenzia che viglia sulla sicurezza alimentare negli Usa) prevede di autorizzare quattro nuovi additivi coloranti naturali per aiutare le aziende a trovare rapidamente alternative. «Gli americani non sanno cosa mangiano», ha detto nella conferenza stampa di presentazione Kennedy, che non ha peraltro mai nascosto la sua preferenza per i cibi naturali.
«Utilizzando strategie di marketing per posizionarla come un’alternativa sana alla carne naturale, quella finta prodotta in laboratorio è solo un altro nome del cibo ultra-processato, pieno di ingredienti geneticamente modificati e carichi di pesticidi» scriveva infatti in un post su X già nel novembre 2022. E durante la campagna elettorale al fianco di Trump, Kennedy si era impegnato a contrastare gli alimenti ultra-processati, una volta confermato alla guida della principale agenzia sanitaria statunitense. Un impegno per la sana alimentazione che ha contagiato l’intero Paese con numerosi Stati che hanno legiferato a tutela del cibo naturale.
L’ultimo è stato il governatore del Montana Greg Gianforte che il primo maggio ha firmato il disegno di legge che vieta la produzione e la vendita di carne ottenuta in laboratorio, mentre l’Indiana ha introdotto una moratoria di almeno due anni. Lo Stato è diventato il quarto (oltre a Florida. Alabama e Mississippi) ad approvare una legge che vieta la carne a base “cellulare”. E la lista potrebbe allungarsi ancora. South Carolina, West Virginia e Georgia hanno infatti già preso in considerazione progetti di legge che vanno nella direzione di fermare questi cibi.
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