La guerra per il controllo della tecnologia motore della rivoluzione digitale si combatte a colpi di miliardi. Musk ne ha appena convogliati 2, spostandoli di SpaceX nella sua startup xAI, la società che ha fuso con X e che punta a spodestare OpenAI nella corsa al perfezionamento delle macchine intelligenti. La notizia è stata rivelata dal Wall Street Journal, anche se Musk non ha confermato. “Sarebbe fantastico”, ha scritto su X rispondendo a chi gli chiedeva se anche Tesla investirà in xAI, “ma soggetto all’approvazione del cda e degli azionisti”.
Musk vs OpenAI
L’investimento di SpaceX, finora mai coinvolta direttamente nei progetti IA di Musk, è il più ingente fra quelli noti alla stampa. Si tratta di quasi la metà della recente raccolta da 5 miliardi di dollari organizzata da Morgan Stanley per sostenere xAI, valutata oggi 113 miliardi. È anche uno dei più grandi investimenti mai effettuati da SpaceX in un’altra azienda. Musk sta mobilitando tutte le sue risorse industriali per inseguire il primato dell’intelligenza artificiale, oggi in mano a quella OpenAI che lui stesso contribuì a fondare nel 2015 prima di separarsene polemicamente.
A differenza di OpenAI, Grok, il chatbot sviluppato da Musk, non ha ancora raggiunto i livelli di sviluppo e diffusione dei principali competitor. L’ultima versione, Grok 4, è finita nella bufera per aver generato risposte razziste e filonaziste, incluso un commento che lodava Hitler. xAI ha dovuto scusarsi pubblicamente pe ha dichiarato di aver adottato misure correttive dopo aver aperto un’indagine interna.
Il chatbot è già molto utilizzato all’interno dell’impero Musk: alimenta l’assistenza clienti di Starlink, il servizio di internet satellitare di SpaceX, e secondo fonti interne sarà presto integrato anche nei robot umanoidi Tesla della serie Optimus. Musk, che ha definito Grok “l’intelligenza artificiale più intelligente al mondo”, punta a creare un ecosistema integrato in cui AI, automazione, comunicazione e mobilità convergono sotto un unico controllo proprietario.
L’ investimento in xAI arriva però in un momento critico per SpaceX. Il fatturato dell’azienda spaziale è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, ma gran parte dei fondi è impegnata nello sviluppo del razzo sperimentale Starship, che ha subito tre fallimenti consecutivi in volo e una grave esplosione durante un test motore il mese scorso. Secondo il Wall Street Journal, questo spostamento di risorse verso l’IA rappresenta un potenziale rischio finanziario e strategico per la stessa SpaceX.
La corsa all’intelligenza artificiale
Dalla separazione con Trump e la fondazione dell’America Party, Musk ha intensificato i suoi sforzi per fare di xAI una piattaforma alternativa e autonoma rispetto ai grandi player dell’intelligenza artificiale. La fusione con X, il social network dove Musk sperimenta in tempo reale ogni strategia comunicativa, ha trasformato un piccolo laboratorio di ricerca in un’azienda valutata oltre 100 miliardi di dollari, con una reach mediatica potenzialmente globale.
Ma l’operazione resta un azzardo. xAI è ancora distante, per reputazione e affidabilità, da modelli come GPT-4, Claude o Gemini, mentre il marchio Musk continua ad attirare attenzione e capitali, ma anche controversie. In questa partita, la posta in gioco non è solo tecnologica, ma politica, economica e ideologica.
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