Fino a qualche anno fa, bastava un “bip” e la sbarra del casello si alzava. Oggi, quello stesso segnale può aprire parcheggi, prenotare traghetti, accedere alle ZTL o persino pagare un monopattino. Il Telepass non è più soltanto un dispositivo per i pedaggi autostradali: è diventato un sistema completo per chi si muove, sia su lunga distanza che nel traffico cittadino.
Nato in Italia nei primi anni ’90 per velocizzare il passaggio ai caselli, il Telepass ha progressivamente allargato i propri confini. E lo ha fatto silenziosamente, tanto che molti utenti non sono ancora consapevoli di tutte le funzionalità disponibili.
Il servizio più conosciuto resta ovviamente il pagamento automatico dei pedaggi sulle autostrade italiane. Il dispositivo dialoga con i sensori presenti nelle corsie dedicate, consentendo all’automobilista di non fermarsi e addebitando l’importo direttamente sul conto corrente associato. Ma il sistema si estende anche a parcheggi convenzionati: aeroporti (come Fiumicino, Malpensa, Linate), stazioni ferroviarie e numerose strutture cittadine. In questi casi, l’ingresso e l’uscita sono automatici, senza necessità di biglietti cartacei né code alla cassa.
Una delle applicazioni meno note ma più comode riguarda i traghetti sullo Stretto di Messina. Chi è dotato di Telepass può accedere direttamente alle corsie riservate, evitando file e biglietterie. Il servizio copre le tratte Villa San Giovanni – Messina (e viceversa), e funziona in modo analogo a un casello autostradale.
Alcuni comuni italiani hanno integrato il Telepass nei propri sistemi di mobilità urbana. È il caso di Milano, dove grazie al dispositivo è possibile pagare automaticamente l’ingresso nell’Area C, senza bisogno di app o registrazioni ulteriori. Lo stesso vale per l’accesso alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) in altre città convenzionate, sempre in modalità contactless.
Con l’arrivo della piattaforma Telepass Pay, l’ecosistema si è esteso ulteriormente. Oggi, tramite app, è possibile pagare il carburante presso alcune stazioni abilitate, prenotare un lavaggio auto, utilizzare servizi di sharing urbano (bici, monopattini, scooter) in collaborazione con partner locali, saldare il bollo auto o eventuali multe. Tutti i costi vengono addebitati sul proprio account, con la possibilità di monitorare spese e spostamenti in tempo reale. Il servizio Telepass non è gratuito, ma i costi variano in base al piano scelto. Si va dal Telepass Base (con tariffa mensile contenuta) alle versioni più avanzate come Telepass Plus o Telepass Pay X, che offrono funzionalità aggiuntive, una carta prepagata, e in alcuni casi persino un conto bancario integrato.
Ci sono però 20 milioni di persone che viaggiano in autostrada solo saltuariamente e che, per questo, non hanno mai considerato di abbonarsi a un servizio di telepedaggio. A frenarli è soprattutto l’idea di sobbarcarsi un costo fisso senza poi ammortizzarlo. Ed è proprio a queste persone che si rivolge Grab&Go, il primo Telepass on demand che elimina il canone. Grab&Go può essere acquistato nella grande distribuzione organizzata, nei negozi di elettronica e nella accessoristica moto e non ha costi fissi di abbonamento. Si paga un euro al giorno solo nei giorni di effettivo utilizzo del telepedaggio e un euro al giorno nel caso di utilizzo degli altri servizi; nessun costo viene addebitato quando il dispositivo non è utilizzato. Il nuovo dispositivo consente di utilizzare i principali servizi Telepass: oltre al telepedaggio su rete nazionale ed europea (Telepass interconnette oltre 240 mila chilometri di strade e autostrade in 17 Paesi), il pagamento dei parcheggi convenzionati, delle strisce blu e dei traghetti per lo Stretto di Messina.
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