Riscontri migliori delle attese per Apple. Il colosso degli iPhone, in grande affanno a Wall Street in questo 2025, ha chiuso il secondo trimestre con ricavi in aumento del 9,6% a 94 miliardi di dollari, ben sopra gli 89,3 miliardi del consensus Bloomberg. Importante spinta è arrivata dalle vendite dell’iPhone, aumentate del 13% a 44,58 miliardi (consensus era fermo a 40,2 miliardi) e rappresentando da sole quasi la metà del giro d’affari della Mela Morsicata.
Buone notizie soprattutto dalla Cina, che ha ripreso a crescere (+4% su base annua). “Abbiamo visto un’accelerazione della crescita in tutto il mondo, inclusa la Grande Cina e molti mercati emergenti”, ha spiegato il ceo di Apple, Tim Cook, durante la conference call con gli analisti.
Buona la reazione del mercato con il titolo che nella preapertura segna un progresso dell’1,6% circa. Da inizio ano il saldo in Borsa di Apple è di oltre -17% che ha comportato la perdita dello scettro di maggiore azienda al mondo per valore, sorpassata sia da Nvidia che da Microsoft.
Gli analisti plaudono ai conti oltre le attese e alla ripresa della domanda in Cina. “In Cina i risultati sono stati notevolmente migliori rispetto alle nostre aspettative e a quelle di Wall Street”, commenta Dan Ives di Wedbush che ricorda come Cupertino adesso debba affrontare “il problema più spinoso”, ossia la strategia dell’intelligenza artificiale, “che resta assente mentre il resto del mondo della tecnologia è concentrato sulla rivoluzione dell’intelligenza artificiale a velocità supersonica”.
Cook promette più risorse sull’AI e non esclude una grande acquisizione
Proprio sul nodo AI si è soffermato il ceo di Apple, Tim Cook, che ha segnalato che il gruppo è pronto a spendere di più per raggiungere i rivali nell’intelligenza artificiale, costruendo più data center o acquistando un player del segmento. Un deciso cambio di rotta rispetto a quanto fatto finora. Apple aveva infatti cercato di sviluppare internamente gran parte della sua tecnologia di intelligenza artificiale, inclusi i miglioramenti all’assistente virtuale Siri. I risultati sono stati incerti, con l’azienda che ha rinviato i miglioramenti di Siri al prossimo anno.
Mentre Apple ha contenuto gli investimenti fino a oggi, Google di Alphabet non ha badato a spese prevede di stanziare sull’AI 85 miliardi di dollari nel prossimo anno e Microsoft è sulla buona strada per spendere più di 100 miliardi di dollari, principalmente in data center.
Relativamente all’M&A, Apple ha acquisito sette aziende più piccole quest’anno ed è aperta all’acquisizione di aziende più grandi. “Siamo molto aperti a fusioni e acquisizioni che accelerino la nostra tabella di marcia. Non siamo vincolati a una determinata dimensione aziendale, anche se quelle che abbiamo acquisito finora quest’anno sono di piccole dimensioni”, ha affermato Cook. Negli anni Apple non ha mai fatto grandi acquisizioni. Il suo più grande accordo di sempre risale al 2014 quando acquisì Beats Electronics per 3 miliardi di dollari, seguito da un accordo da 1 miliardo di dollari per l’acquisizione di un’attività di chip modem da Intel.
© Riproduzione riservata