In luglio era toccato ai titoli a due e cinque anni, ora anche a quelli a dieci, i più significativi per calcolare lo spread: in settimana Btp italiani e gli Oat francesi sono stati affiancati sullo stesso rendimento, con passaggi nei quali i prodotti made in Italy hanno anche fatto meglio dei cugini transalpini.
Il governo Bayrou è caduto, sono state evitate le elezioni anticipate ma Fitch ha declassato il rating della Francia togliendola dal club della doppia A.
Che effetti ci saranno sulle banche francesi? Il credito è una leva per l’economia e l’andamento dei titoli bancari è un termometro che segna febbre alta. Ebbene, Société Générale, Crédit Agricole e Bnp Paribas sono le tre big francesi del credito che hanno acceso i radar sull’impatto dello spread perché hanno le maggiori esposizioni o potenzialmente più rischi legati al sovrano.
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I gruppi più a rischio, in caso di un ulteriore peggioramento delle condizioni del debito francese, sarebbero dunque quelli con grande esposizione domestica e meno diversificazione internazionale: ad esempio Société Générale e Crédit Agricole potrebbero avere impatti più elevati che una banca con operazioni molto più internazionali (o con portafoglio di Oat relativamente piccolo).
Bnp Paribas, pur essendo grande, ha una base più internazionale, il che può mitigare in parte il rischio. Il Crédit Agricole è fra le poche banche che pubblicano una tabella dettagliata “Exposure to French sovereign risk”.
Al 31 dicembre del 2024 il portafoglio Oat nella attività bancaria del gruppo corrisponde a 25,6 miliardi con una esposizione totale al rischio sovrano francese (inclusi i titoli assimilati) della banca di 47,6 miliardi.
Diversi analisti e agenzie di rating (Fitch e commenti di mercato) citano BPCE (che comprende Banque Populaire, Caisse d’Épargne e Natixis) come uno dei gruppi con esposizione relativamente elevata a titoli di Stato francesi per via dell’ampio business domestico e dalla struttura degli attivi/portafogli obbligazionari del gruppo.
Secondo i dati più recenti, a fine 2023 le banche francesi detenevano all’incirca il 7,7% del debito pubblico francese (considerando le fluttuazioni nei prezzi dei titoli) alla fine del 2023. Riguardo al rapporto fra queste detenzioni e gli attivi totali delle banche: questo peso è relativamente basso, circa 4% degli attivi totali.
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