Nonostante i dazi di Donald Trump, il sogno americano non è mai tramontato per le imprese italiane. Anzi, negli ultimi anni il mercato statunitense si è confermato come una delle destinazioni più strategiche per chi vuole crescere all’estero. Secondo i dati più recenti, le esportazioni italiane verso gli Usa valgono decine di miliardi di euro l’anno, una quota che negli ultimi anni ha mantenuto un trend positivo nonostante le turbolenze globali.
La ragione è semplice: dimensioni, capacità di spesa e una tradizionale apertura verso il marchio “Made in Italy”, percepito come sinonimo di qualità. Ma oltre all’appeal ci sono le difficoltà: tariffe, burocrazia, logistica e la necessità di adattarsi a un contesto competitivo senza compromessi. Entrare negli Stati Uniti richiede capitale, strategie di lungo periodo e capacità di adattarsi alle regole del gioco locale. Non basta portare un buon prodotto: bisogna anche saperlo distribuire e comunicare. Serve, dunque, qualcuno che faccia anche da “cicerone”, che crei le connessioni giuste e offra gli strumenti necessari per fare il salto verso investimenti diretti, filiali o joint venture che permettono di radicarsi stabilmente oltreoceano. Anche perché le pmi, ossatura dell’economia italiana, hanno spesso risorse limitate per affrontare un mercato così competitivo.
Ecco perché Intesa Sanpaolo ha accompagnato dodici aziende in una missione a San Francisco, nel cuore della Silicon Valley. Con il primo gruppo bancario italiano, è scesa in campo Innovit, l’iniziativa istituzionale del ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale per il tramite di agenzia Ice, l’ambasciata d’Italia a Washington e il consolato generale d’Italia a San Francisco. La banca ha fatto da “golden bridge” per aiutarle a sviluppare relazioni industriali e strategiche negli Stati Uniti. Partendo da un’area che – ospitando le big tech e un quarto di capitale di rischio del pianeta – è diventata il punto di riferimento della tecnologia mondiale. Le pmi hanno incontrato investitori e imprenditori americani, in vista di possibili sviluppi di business. Si tratta di realtà che hanno una media di 150 dipendenti e 40 milioni di euro di fatturato annuo e rappresentano idealmente il tessuto produttivo italiano. Sono imprese che operano in diversi settori, dai sistemi digitali al biomedicale, dall’intelligenza artificiale all’agroalimentare. Le migliori pmi sono state scelte attraverso Imprese Vincenti, il programma della divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese.
Una storia per tutte: quella di Icop, una società Benefit che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile e che ha sviluppato tecnologie proprietarie improntate a un forte orientamento alla sostenibilità (come i sistemi di monitoraggio digitale avanzato nei cantieri, implementato utilizzando algoritmi di AI). Proprio durante la missione con Intesa, Icop ha ricordato come si possa lavorare negli Usa acquisendo aziende statunitensi. A febbraio 2025 ha infatti acquisito il 100% di Atlantic GeoConstruction Holdings, leader nelle soluzioni geotecniche avanzate. L’obiettivo è cercare mercati alternativi all’Italia per il dopo-2026, potenziare lo scambio di tecnologie europee negli Usa e americane in Europa, e sviluppare dei microtunnel a più alti margini. La collaborazione di Innovit con Intesa è partita dalle startup e ora ha incluso anche le pmi italiane per far crescere le operazioni di fusione e acquisizioni che la banca supporta attraverso una struttura dedicata alla corporate finance. Quella a San Francisco è solo l’ultima delle missioni organizzate dalla divisione di Barrese all’estero per supportare la competitività delle imprese italiane. Ad aprile 2025 sono state organizzate una missione a Dubai (EAU) per le pmi dei settori Food-Agritech e Sistema Casa e una missione internazionale negli Emirati Arabi Uniti dedicata alle imprese clienti della Banca dei Territori che ha coinvolto 15 pmi dei settori Food-Agritech e Sistema casa provenienti da tutta Italia e con forte vocazione al commercio estero ed allo sviluppo internazionale. E sempre insieme a Innovit, a settembre 2024 era partita la missione in Silicon Valley cui avevano partecipato 12 startup innovative italiane, selezionate tra le partecipanti ad Up2Stars, il programma di Intesa dedicato alla valorizzazione delle startup italiane che operano in settori strategici. Dal 2020 il gruppo Intesa ha erogato alle pmi italiane 11 miliardi di euro per internazionalizzazione ed export.
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