La Bce è consapevole delle “congetture su dove stiamo andando” in merito al negoziato sui dazi con gli Usa, con indiscrezioni su un accordo per un’aliquota tariffaria del 15%. Lo ha detto la presidente della banca centrale europea, Christine Lagarde, auspicando che “l’incertezza venga sciolta velocemente”. L’Eurotower intanto continua ad attenersi allo scenario di base pubblicato a giugno sugli sviluppi del conflitto sui dazi.
Sullo sfondo, i contatti tecnici e politici tra Bruxelles e Washington proseguono su base quotidiana per raggiungere un’intesa. “Crediamo che il risultato sia a portata di mano e stiamo lavorando con tutte le nostre forze per realizzarli per i cittadini Ue, per le aziende e per i consumatori”, ha sottolineato il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa, tornando a ribadire che, nel caso non si trovasse l’accordo, la Ue resta pronta ad attivare le sue “contromisure”. A volte “i contatti avvengono tramite telefono, altre volte di persona. Al momento non ci sono incontri di persona da segnalare, ma la situazione potrebbe cambiare molto rapidamente”, ha evidenziato il portavoce. Oltre a un primo pacchetto di interventi di ritorsione destinato a colpire beni statunitensi per un valore di 93 miliardi di euro in assenza di un accordo, Bruxelles sta già valutando una nuova tornata di misure contro gli Stati Uniti, che colpirebbero anche il settore dei servizi. Al vaglio anche l’opportunità di mettere sul tavolo lo strumento anti-coercizione , noto come il “bazooka commerciale” della Ue.
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Nel frattempo, i governi di Francia e Italia sono ”allineati’ sulla questione dei dazi, ha assicurato il ministro francese dell’Economia, Eric Lombard, esprimendosi in conferenza stampa a Parigi al fianco del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel quadro del Forum economico franco-italiano. Lombard ha parlato di ”convergenza molto grande” tra Roma e Parigi. ”La posizione francese sui dazi – ha precisato – è dare la sua chance al negoziato, che speriamo finisca nei prossimi giorni e se non dovesse andare a buon fine troveremo un accordo tra Stati membri per essere all’altezza della situazione”. Sui dazi ”bisogna dare stabilità, avere tariffe più basse possibile e rispettare il ruolo di ogni nazione nel dialogo attuale”. Parole in linea con quelle pronunciate ieri a Berlino dallo stesso presidente, Emmanuel Macron. Rispondendo alla domanda di un giornalista sull’esistenza di una presunta bozza di accordo con tariffe al 15% tra le due parti, Lombard ha invocato cautela. ”Non sono sicuro che ci sia un progetto di accordo sul tavolo”, ha ribattuto il ministro francese, sottolineando la necessità di essere ”prudenti” nel commentare “progetti di accordo prima che siano effettivamente stabilizzati e resi pubblici, il che, dalle mie informazioni, non è il caso nel momento in cui parliamo”.
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