Nei primi sei mesi del 2025 le casse dello Stato italiano hanno registrato un incremento robusto. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Finanze, le entrate tributarie erariali e contributive complessive sono salite di 33,8 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un +8,4 per cento.
Il dettaglio conferma una dinamica positiva su entrambi i fronti. Le entrate tributarie hanno raggiunto 21,3 miliardi in più, con una salita del 7,8 per cento, mentre quelle contributive in termini di cassa sono aumentate di 12,5 miliardi, in crescita del 9,7 per cento. All’interno del perimetro tributario, le sole entrate erariali hanno registrato un incremento di 18,9 miliardi (+7,3 per cento). Le lotterie e altre attività affini hanno generato 3,35 miliardi di gettito, in calo del 2,4 per cento rispetto ai 3,43 miliardi dello scorso anno.
Quadro macroeconomico
Il quadro macro si completa con un segnale incoraggiante dai mercati: lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso sotto la soglia degli 80 punti base, il livello più basso dal 2010. Per la prima volta poi i Per la prima volta da decenni, i titoli di Stato francesi a breve scadenza hanno raggiunto quasi gli stessi rendimenti dei Btp italiani. Una tendenza che riflette una maggiore fiducia degli investitori sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani. La riduzione del differenziale comporta minori interessi da riconoscere sui titoli di nuova emissione, offrendo un sollievo immediato alle finanze statali.
Il calo dello spread non dipende solo dalla traiettoria italiana, ma anche dalle difficoltà economiche degli altri paesi europei, prime fra tutti Francia e Germania, che hanno reso i titoli italiani più appetibili. Negli ultimi dodici mesi i rendimenti francesi a dieci anni hanno superato la soglia del 3 per cento, spinti dalle preoccupazioni per le finanze pubbliche e da un clima politico incerto. Il differenziale con i titoli italiani si è ristretto a circa 14 punti base, scendendo in alcuni scambi fino a 11 punti base.
La combinazione di entrate fiscali in aumento e di un costo del debito in temporanea discesa offre dunque margini di manovra, ma non cancella le incognite di medio periodo: il peso complessivo del debito italiano, le esigenze di finanziamento e la tenuta della crescita economica. Fattori che continueranno a determinare, nei prossimi mesi, la direzione dei mercati e le condizioni di sostenibilità della finanza pubblica.
Leggi anche:
–Titoli di Stato, l’Italia si avvicina alla Francia: spread ai minimi storici
© Riproduzione riservata