Il voto dell’8 settembre in Francia si avvicina. Il Parlamento francese potrebbe bocciare il budget e far cadere il governo. Due giorni dopo, il 10 settembre, ci sarà la manifestazione “Blocchiamo tutto!” organizzata dai sindacati con le proteste di piazza. E il 12 settembre arriverà il primo giudizio delle agenzie di rating: per Fitch la Francia è già fuori dal club AA.
Nel frattempo, il tasso di interesse sul debito francese a 30 anni ha superato oggi il 4,50%, in un contesto di crescente incertezza sulla situazione politica e di bilancio. A metà mattinata questo tasso, considerato il barometro della fiducia degli investitori a lungo termine, ha raggiunto il 4,50%, contro il 4,45% della chiusura del giorno precedente. L’ultima volta che aveva superato questa soglia durante la seduta era stato nel novembre 2011, nel pieno della crisi del debito sovrano nell’Eurozona.
Sul fronte politico, oggi è anche una giornata di consultazioni con le forze parlamentari per Francois Bayrou, a meno di una settimana dal voto di fiducia chiesto sul suo piano di riduzione del debito pubblico. Il premier francese ha ricevuto questa mattina il leader di sinistra Raphael Glucksmann. Poi è stata la volta del Rassemblement National con Marine Le Pen e il suo delfino Jordan Bardella. Nel pomeriggio toccherà ai repubblicani, infine Bayrou vedrà Gabriel Attal, segretario di Renaissance, e Edouard Philippe, presidente del partito Horizons.
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